Amadori, le sorelle calano l’asso in tribunale

Loretta e Patrizia si sono rivolte all’avvocato padovano Roberto Nevoni, esperto di diritto societario, per la causa contro i fratelli

Cesena, 26 novembre 2022 - Ha destato molto scalpore la notizia della sfida legale per il controllo del gruppo aziendale fondato da Francesco Amadori lanciata dalle sue figlie Loretta e Patrizia, che non hanno ruoli operativi, ai loro fratelli Flavio e Denis che sono ai vertici di una complessa struttura societaria che vede una base cooperativa sovrastata da numerose società incastrate fra loro e saldamente controllate dalla famiglia. Anche l’agenzia Ansa ha ripreso l’articolo di ieri del Carlino citando uno degli slogan pubblicitari dell’azienda di San Vittore di Cesena ‘Amadori, passione di famiglia’, sottintendendo il doppio significato della parola passione che può essere interpretata come ardente dedizione, ma anche come sommo patimento.

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Flavio e Denis Amadori
Flavio e Denis Amadori

Per sferrare l’attacco ai fratelli, Patrizia e Loretta Amadori si sono rivolte a un avvocato ‘fuori piazza’ di grande prestigio, Roberto Nevoni, 56 anni, che ha lo studio principale a Padova. L’avvocato Nevoni è un esperto di diritto societario e si muove con disinvoltura fra banche, aziende fiorenti e fallimenti. Infatti nel 2016 fu eletto come consigliere indipendente nel cda di Veneto Banca (poi finita in liquidazione) presieduto dall’avvocato Stefano Ambrosini, mentre come avvocato ha difeso i consiglieri della Bcc Padovana, in liquidazione coatta amministrativa (praticamente in fallimento) contro i quali la Bcc di Roma ha mosso un’azione di responsabilità da 206 milioni di euro.

L’avvocato Nevoni è tra i legali delle imprese creditrici del Consorzio Venezia Nuova per la costruzione del Mose, e tra i fallimenti di cui si sta occupando fa notizia soprattutto quello dell’autodromo di Adria, in provincia di Rovigo. E ora sulla sua scrivania c’è anche il fascicolo della ‘dinastia dei polli’.

Ieri sera l’Amadori ha diffuso un comunicato nel quale sottolinea che "nei fatti, si consolida la volontà dei fondatori, Francesco e Arnaldo Amadori. Francesco, nel 2014, decise di affidare la maggioranza delle azioni ai due figli Flavio e Denis, da sempre impegnati in azienda, con i ruoli rispettivamente di Presidente e Vice Presidente, lasciando alle figlie quote di minoranza, non avendo le stesse avuto alcun ruolo operativo nella gestione dell’attività imprenditoriale. È così che, alla fine del 2021, si è proceduto a un riassetto, che vede ora al controllo di Amadori S.p.A. la neocostituita società Finama Holding S.r.l., a sua volta controllata da Francesco S.p.A., nella quale si concentrano le partecipazioni di tutti e quattro i fratelli".