Benzina a peso d’oro, i prezzi tornano a salire

Cesena, lo stop al taglio delle accise ha fatto rimbalzare il costo di un litro verso i due euro. I gestori: "I clienti stanno attenti ai centesimi"

Cesena, 6 gennaio 2022 - "Buongiorno e buon anno".

"Buon anno? Mi prende in giro? Con questi prezzi?".

Il dialogo è quello che raccontano sconsolati i gestori degli impianti di carburante in questi giorni, davanti ai loro clienti costretti a fare i conti con lo stop al taglio delle accise deciso dal governo, che hanno immediatamente rispinto verso l’alto le quotazioni esposte di benzina e diesel. Senza considerare il metano, che viaggia ampiamente sopra i due euro (anche due euro e mezzo) al chilo.

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"La situazione è davvero complessa - sospira Elga Fabbri dell’impianto OilOne di via Romea -, anche perché in questi giorni gli aumenti si stanno succedendo a ritmo quasi quotidiano: siamo partiti col ’balzo’ di 18 centesimi il giorno di Capodanno e da allora abbiamo già assistito a un paio di ritocchi di 2 o 3 ulteriori centesimi. Senza considerare che nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori assestamenti. Sempre a rialzo, purtroppo. In un quadro del genere, hai voglia a provare a essere di buon umore quando davanti hai un autotrasportatore che dalla sera alla mattina lo stesso pieno nello stesso camion lo paga 100 euro in più. Il principio è ovviamente analogo anche per gli automobilisti".

Che il piatto pianga lo dimostrano i riscontri quotidiani.

"Tante volte - riprende Fabbri - soprattutto a fine mese, mentre passo una carta di pagamento sul pos compare la scritta che indica la mancata disponibilità dell’importo sul conto. E’ un dato che si commenta da solo: sono passati i tempi in cui le famiglie riuscivano a risparmiare qualcosa e a programmare la loro vita più ad ampio respiro. Ora davvero si vive alla giornata. Anche riguardo al rifornimento di carburante: l’attenzione è massima e si concentra sui centesimi. Sono gli stessi clienti a dirmelo".

Che il quadro sia questo è chiaro prima di tutto ai gestori degli impianti: lo dimostra il livellamento dei listini, che nel nostro territorio in generale hanno scostamenti decisamente ridotti. Riferendoci alle quotazioni del 4 gennaio e ricordando che la nostra rilevazione non ha alcuna intenzione di stabilire classifiche di convenienza, Conad ed Energia Fluida erano in pratica appaiate a 1.79 euro al litro per il diesel (1.80 Energia Fluida) e 1.73 per la benzina (entrambi i distributori). Con tutti gli altri a inseguire a un soffio, attestandosi intorno all’1.85 per il gasolio e 1.77 per la benzina. Ieri gli importi erano già cresciuti mediamente di un paio di centesimi.

Considerando che intorno a Natale si navigava intorno all’1.55 e che ora c’è già chi parla di possibili ritorni in area 2 euro, prendersela con la speculazione è un pensiero comune.

"Servono controlli - è la recriminazione di chi sta al volante - non è giusto che a rimetterci sia sempre l’utente finale".

I consumatori da parte loro stanno dimostrando attenzione e desiderio di restare informati, cercando di sfruttare ogni minimo spiraglio per dare sollievo al portafoglio: "Il 31 dicembre - racconta Ercole Canducci dell’impianto Tamoil di via Cesenatico - ultimo giorno prima dell’aumento, al distributore c’erano file lunghissime. Ovviamente si fa il possibile per risparmiare, ma è anche vero che in molti casi a farla da padrona, per chi non può scegliere alternative, c’è la rassegnazione. Volendo dare un’occhiata ai prezzi degli scorsi mesi, ora siamo arrivati alle cifre toccate subito dopo gli incentivi avviati dal Governo Draghi per far scendere i listini sotto i due euro. Vedremo che succederà da adesso in avanti".