Camera di Commercio Romagna: "Faremo crescere la qualità delle imprese"

Il nuovo presidente Battistini: "L’industria è più avanti. Agricoltura, commercio e turismo debbono innovarsi"

Carlo Battistini è il nuovo presidente della Camera di Commercio Romagna

Carlo Battistini è il nuovo presidente della Camera di Commercio Romagna

Cesena, 2 giugno 2022 - Carlo Battistini, 62 anni, forlivese di nascita, residente a Cesenate da oltre trent’anni, è il nuovo presidente della Camera di Commercio Romagna. È consulente aziendale, con trascorsi anche di amministratore pubblico.

Presidente, nel suo intervento di insediamento ha sostenuto che l’ente camerale dovrà supportare la crescita qualitativa delle imprese. Fra tutte, è questa la sfida cruciale?

"È la realtà a rispondere. Solo qualche dato: se analizziamo il valore aggiunto, dal 2011 la crescita per la provincia di Forlì-Cesena è stata del 6,4% per l’agricoltura, del 35,1% per l’industria, del 3,6% per il terziario. Situazione grosso modo similare per Rimini. Questi dati rendono ben chiaro su che cosa occorre agire per garantire un futuro di sviluppo qualitativo per la Romagna".

Come opererà la Camera di Commercio per realizzarlo?

"Supporterà in particolare le imprese dei settori che meno hanno evidenziato aumenti di produttività, dei settori agricoli e terziari in particolare commercio e turismo; aiuterà a mantenere alta l’innovazione e la digitalizzazione nei settori industriali, soprattutto quelli di specializzazione del nostro territorio: svilupperà i driver della digitalizzazione e della transizione ecologica".

Sarà il terminale di una governance realizzata con le organizzazioni di categoria?

"Le associazioni sono parte attiva dell’ente e ci poniamo verso di esse in una logica sussidiaria e mai alternativa. La Camera di Commercio è aperta al loro e al contributo di tutti".

Per Confcommercio di Forlì e Cesena, che hanno scelto di non fare parte del consiglio, la sua candidatura non rappresenta le imprese.

"È la loro opinione, diversa da quella della stragrande maggioranza delle associazioni di categoria che mi hanno scelto".

Un dissidio ricomponibile?

"Hanno scelto di rimanere fuori e la vicenda mi ha creato dispiacere. Ma domani è sempre un altro giorno".

Come concilierà l’incarico con gli impegni professionali?

"Assicurando la presenza che serve all’ente, senza nulla togliere al mio mestiere di consulente aziendale e senior partner della società di consulenza Advisor Marco Polo".

Ha desideri particolari?

"Uno è quello di rilanciare anche le nostre sedi come luoghi di ritrovo, incontro, formazione nel solco della grande tradizione dei nostri istituti camerali".

Come operare per creare una Romagna più forte?

"Le principali direzioni saranno nell’ottica di un’area vasta che valorizzi la realtà romagnola, di un riposizionamento strategico rispetto alla Regione, del sostegno straordinario alla competitività del sistema imprenditoriale, attraverso un forte impegno nell’infrastrutturazione materiale e immateriale e nella valorizzazione delle nuove tecnologie".

Se dovesse spiegare a un imprenditore a cosa serve la Camera di Commercio cosa gli direbbe?

"Che i tempi sono molti complessi, che da soli la rotta è infida e che la Camera di Commercio dà la bussola facendo sintesi e realizzando i progetti fra i vari soggetti della rappresentanza. Una bella mano".

Su cosa dovrà essere valutato l’ente?

"Su come riuscirà a favorire non la crescita quantitativamente intesa come nel passato, bensì lo sviluppo e per il benessere, come le dicevo. Nel discorso all’Università del Kansas, Robert Kennedy, era il 1968, antepose il Bil al Pil, il benessere interno lordo al prodotto interno lordo. È quello il punto".