ANDREA ALESSANDRINI
Economia

Chiude la storica cartoleria Bettini a Cesena: “Centro storico addio”

L’addio della bottega, Marco Giangrandi, titolare dell’attività e consigliere comunale: “Mi sposto, non si può più lavorare in piazza della Libertà”

Marco Giangrandi, titolare della cartoleria ’Adamo Bettini dal 1888’, che chiuderà in piazza della Libertà il 2 febbraio e avrà come unica sede quella in viale Oberdan 531

Marco Giangrandi, titolare della cartoleria ’Adamo Bettini dal 1888’, che chiuderà in piazza della Libertà il 2 febbraio e avrà come unica sede quella in viale Oberdan 531

Cesena, 19 gennaio 2025 – La bottega storica ’Adamo Bettini dal 1888’ lascia il centro. L’imprenditore e consigliere comunale di Cesena Siamo Noi Marco Giangrandi chiude il negozio sotto il porticato di piazza della Libertà i cui muri aveva acquisito nel 2013 dalla famiglia Bettini, mantenendone nome e brand.

Il negozio era stato aperto nel 1974 affiancando la libreria intitolata al fondatore della dinastia, Adamo Bettini.

Giangrandi, perché ha deciso di chiudere?

“Nel settembre scorso ho aperto un negozio in viale Oberdan, vicino alla concessionaria Antonelli, con uno spazio di informatica, il servizio di riparazione per pc e smartphone, l’assistenza sui servizi spid e, naturalmente, il core business dell’attività, vale a dire la cartoleria. Cammin facendo ci siamo resi conto che funzionava ed era più redditizio spostarsi interamente nei nuovi locali, chiudendo quello in centro. Ed è quello che succederà dal 2 febbraio, con un collaboratore in più”.

Una chiusura dettata anche dal fatto che manca il passaggio, nel cuore della ztl pedonalizzata?

“Certo, dettato anche da quello. Esistono oggettivi problemi di raggiungibilità, perché in centro si è determinata o meglio è stata creata una situazione ormai quasi incompatibile con l’esercizio del commercio. Il quale, non lo nego, è in crisi di suo, ma in tutti questi anni molti hanno percepito che sia stata messa in atto in questa città una sorta di guerra contro il commercio di prossimità del cuore urbano”.

Allude anche all’inasprimento della ztl oggetto dell’ultimo disciplinare che andrà in vigore il 1° marzo?

“Si tratta dell’ennesimo atto che si inserisce nella linea inaugurata quindici anni fa dalla sindacatura di Paolo Lucchi e proseguita nel tempo. C’è di più: il centro si è desertificato di uffici e terziario. Ad esempio le associazioni di categoria, ma non solo loro, se ne sono andate dall’area antica e dove non ci sono funzioni e servizi si va incontro alla desertificazione. Non è possibile che il centro si trasformi in un luogo vivo soltanto di sera, con i pubblici esercizi e i ristoranti, rimanendo deserto di giorno”.

C’era più passaggio con il parcheggio in piazza della Libertà?

“Evidentemente sì, un altro mondo. I parcheggi contano:e in viale Oberdan ne abbiamo tre i proprietà che fanno la differenza. Anche la questione della sosta è stata affrontata in tutti questi anni in modo ideologico, con una prevenzione assoluta da parte dell’amministrazione comunale che solo adesso è intervenuta con il parcheggio del sacro Cuore”

Se lei possiede i muri del negozio che chiude dovrà affittarlo?

“Sì li possiedo, e cercheremo in qualche modo di dargli una nuova vita con attività che necessariamente non si leghino al commercio. Certo che mi fa effetto: lascio il negozio nei muri di mia proprietà in centro e vado in affitto fuori dall’area storica”.

È successo anche al bar Lanzoni che si è spostato dalla piazza fuori dal centro traendone giovamento.

“Chi ha potuto l’ha fatto durante lo spopolamento commerciale di piazza della Libertà che ancora oggi deve riequilibrarsi. Nel palazzo Oir, dove sono iniziati i lavori la per nuova Pinacoteca, da tempo ha chiuso il bar Amor senza che sia subentrato nessuno al suo posto. Ci sono ancora molti buchi, dopo i lavori iniziati dieci anni fa, la piazza non è affatto recuperata”.