Inflazione, a Forlì Cesena aumento record dei prezzi al consumo

Nel 2022 inflazione al 9,2%: non accadeva da oltre trent’anni. Nella provincia di Forlì-Cesena i dati peggiori di tutta la regione

Inflazione, prezzi record nella provincia di Forlì e Cesena
Inflazione, prezzi record nella provincia di Forlì e Cesena

Cesena, 19 gennaio 2023 – Dai prodotti alimentari ai trasporti, dall’abbigliamento alle spese per la salute. L’inflazione corre, anzi vola. E non risparmia alcun settore. In Italia nel 2022 i prezzi al consumo hanno registrato una crescita media dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu del +9,2%). Sono undici le regioni in cui l’inflazione risulta più ampia di quella nazionale.

Tra queste l’Emilia-Romagna, che si piazza al nono posto. Nel 2022 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo Istat per l’intera collettività per Forlì-Cesena, rispetto al 2021, è stata pari a +9,2%, superiore a quella regionale (+8,4%).

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Nell’anno appena trascorso è il mese di ottobre il più nero di tutti (+13,4% in provincia rispetto al 2021). L’impennata rallenta a dicembre (+12,7%), mentre a gennaio si riscontra la variazione più bassa (+5,5%). Forlì-Cesena nel confronto con le altre province romagnole si colloca al primo posto per quel che riguarda la variazione media tendenziale gennaio-dicembre 2022.

Secondo i dati elaborati dall’osservatorio economico della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e Rimini, il maggior incremento, nel periodo gennaio-dicembre 2022, riguarda il gruppo ‘abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili’ (+36,5%), all’interno del quale spicca la voce ‘elettricità, gas e altri combustibili’ (+87,2%).

"Il dato inflattivo – dice Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna – è del tutto riferibile all’incremento dei prezzi dei prodotti energetici. Ciò dimostra che il nostro Paese ha necessità sì di misure immediate, ma soprattutto di una strategia energetica complessiva che guardi alla sostenibilità nel tempo".

Aumenti considerevoli in provincia anche per i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+10,2%), trasporti (+9,2%) ‘ricettiva e ristorazione’ (+8,8%), mobili e articoli per la casa (+5,9%), abbigliamento e calzature (+3,3%), servizi sanitari e spese per la salute (+2,5%), spettacoli e cultura (+2,3%).