Lavoro, a Cesena mancano camerieri: "Nessuno vuole lavorare a Natale"

È ancora emergenza negli alberghi e ristoranti della riviera "Non ci sono lavoratori e quei pochi che accettano devono essere formati "

Cesena, 4 dicembre 2022 - "Non si trovano più dipendenti, siamo in grandi difficoltà e occorre invertire al più presto questa tendenza". Flavio Fabbri, vulcanico imprenditore forlivese, titolare di due ristoranti sul porto di Cesenatico, l’Osteria dei Golosi ed il Cucinadimare, è fra gli operatori più colpiti dalla crisi del personale.

Manca personale? Gli hotel della Romagna chiudono le cucine e diventano B&B

Roberto Fantini di Arte Confcommercio
Roberto Fantini di Arte Confcommercio
Approfondisci:

Lavoro, 2.850 nuove assunzioni in Romagna: ecco le figure richieste

Lavoro, 2.850 nuove assunzioni in Romagna: ecco le figure richieste

Con l’età che avanza non riesce più a sopperire alla mancanza di dipendenti, che in questo settore sono fondamentali: "Purtroppo stiamo assistendo ad un cambiamento epocale e generazionale, manca la gente capace di fare il mestiere dell’accoglienza, quello per cui noi romagnoli siamo noti in tutto il mondo. I turisti e i buongustai vogliono essere coccolati, serviti bene, desiderano divertirsi e fare quattro chiacchiere spensierati. Invece quello che noi abbiamo nel Dna adesso non esiste più e molti preferiscono non lavorare, addirittura ho saputo dai clienti che avevo dipendenti che mandavano via le persone, dicendo che la cucina era chiusa o era finito il pesce. È veramente dura, perchè non ci sono lavoratori e quei pochi che accettano devono essere formati. Ho bisogno di altre figure, devo assumere collaboratori giusti e validi, anche perchè ho una certa età e per me non è più possibile lavorare venti ore al giorno".

Gli hotel non se la passano meglio, come ci racconta Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi: "Continua l’emergenza nel mondo del lavoro e a mio avviso non è tutta colpa del reddito di cittadinanza, dobbiamo pensare modelli nuovi per i contratti di lavoro, sono cambiate le aspettative ed il nostro lavoro deve essere più attraente come impiego e come retribuzione. La modifica del cuneo fiscale può favorirci e l’accordo fatto con le scuole può dare dei risultati, così come i contatti con le università, per avere dei giovani da assumere per la stagione e anche tutto l’anno. Noi albergatori dobbiamo avere meno costi e i lavoratori una paga più dignitosa. Assieme possiamo formulare un modello più moderno e al passo coi tempi. La Regione Emilia Romagna deve darci una mano, così come lo Stato può fare molto. Nel periodo invernale gli alberghi aperti per le festività di Natale soffrono meno rispetto all’estate, che a mio avviso sarà dura anche nel 2023".

Barbara Pesaresi di Arice Confesercenti fotografa una situazione difficile: "Il reperimento della manodopera è il vero problema e la carenza di lavoratori costringerà molte aziende a restringere i tempi. Oggi il lavoro che impegna nei fine settimana e durante le feste, quando i parenti e gli amici sono a casa o a divertirsi, non è più attraente. I camerieri sono in estinzione, sempre meno persone vogliono lavorare in sala e questo ci preoccupa parecchio. Si trova personale per la cucina e nei bar, mentre il cameriere non lo vuole più fare nessuno. Dobbiamo pensare a turni di lavoro diversi e retribuzioni migliori".

Roberto Fantini di Arte, l’associazione dei ristoratori di Confcommercio, chiede una svolta: "Quello del personale è un problema trasversale, perchè oltre alle attività turistiche, anche i negozi e persino i magazzini ne soffrono. Nei ristoranti si fa fatica a trovare persone che lavorano nei festivi, mentre un tempo i weekend servivano agli studenti ed ai disoccupati per avere un po’ di soldi in tasca, ma adesso è il contrario; persino le mamme e le nonne non si trovano più. I ristoranti vanno avanti coi vecchi dipendenti, le donne e gli uomini che da una vita lavorano nella stessa azienda".