Trevi, la guerra è iniziata

La maggioranza del cda contro la finanziaria della famiglia

Trevisani, i cinque membri della famiglia che fanno parte del cda

Trevisani, i cinque membri della famiglia che fanno parte del cda

Cesena, 4 luglio 2019 - Alla Trevi è iniziato lo showdown, cioè il momento di una partita a poker in cui si mettono le carte sul tavolo e non è più possibile bluffare: il consiglio d’amministrazione ha deciso a maggioranza di convocarsi entro il prossimo lunedì 15 luglio. La notizia è stata pubblicata ieri sul sito della società trevifin.com, dove viene specificato che il cda «intende provvedere all’approvazione dei bilanci al 31dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018, sia d’esercizio sia consolidati, nonché all’adozione delle ulteriori determinazioni funzionali all’esecuzione della manovra finanziaria e di ristrutturazione dell’indebitamento attualmente sottoposta agli organi deliberanti delle banche creditrici».

La conseguenza dovrebbe essere l’azzeramento del capitale sociale per coprire le perdite e la contestuale ricapitalizzazione.

L'operazione potrebbe essere negativa per la famiglia Trevisani che oggi è l’azionista di riferimento col 32% del capitale, ma nel consiglio d’amministrazione è in minoranza potendo contare su cinque degli undici consiglieri (i fratelli Davide, Gianluigi e Cesare sono rispettivamente presidente e vice presidenti, i figli di Davide Stefano e Simone sono amministratore delegato e consigliere), poiché gli altri consiglieri Sergio Iasi, Marta Dassù, Umberto della Sala, Cristina Finocchi Mahne, Guido Rivolta e Rita Rolli (espressione dei fondi azionisti e delle banche creditrici) hanno fatto fronte comune prendendo in mano la situazione a discapito dei Trevisani.

Nella prossima riunione (che verosimilmente sarà convocata per lunedì 15 luglio) il cda convocherà l’assemblea dei soci per l’approvazione dei bilanci 2017 e 2018 e la nomina dei nuovi organi sociali in sostituzione degli attuali in scadenza.

Nel comunciato del consiglio d’amministrazione Trevifin diffuso ieri mattina ci sono parole molto dure nei confronti di Trevi Holding, la finanziaria della famiglia Trevisani al cui vertice Cesare ha recentemente sostituito Davide, che pochi giorni fa aveva chiesto (con l’ok del tribunale di Forlì) la convocazione di un’assemblea ordinaria per la revoca degli attuali amministratori e la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, riducendone il numero da 11 a 9: vengono ritenute «del tutto infondate e contraddittorie le motivazioni poste alla base dell’istanza di Trevi Holding» e inoltre «le affermazioni di Trevi Holding sono, tra l’altro, potenzialmente idonee a pregiudicare il buon esito della manovra stessa e, con essa, la messa in sicurezza della Società e del Gruppo Trevi, nonché a generare effetti distorsivi nel mercato».

In borsa la quotazione del titolo Trevifin per tutta la giornata è stata negativa rispetto alla chiusura di martedì, con un quantitativo di azioni scambiate superiore alla media.