Trevi Finanziaria Industriale vende agli indiani il settore petrolifero

La Borsa festeggia: acquisti massicci di azioni e quotazione su del 16,8 per cento

IL FONDATORE Davide Trevisani, presidente di Trevi Finanziaria Industriale

IL FONDATORE Davide Trevisani, presidente di Trevi Finanziaria Industriale

Cesena, 6 dicembre 2018 - La buona notizia era attesa da tempo, ma tardava ad arrivare. E’ stata pubblicata sul sito internet aziendale ieri notte: il consiglio d’amministrazione di Trevi Finanziaria Industriale, presieduto da Davide Trevisani, ha accettato l’offerta presentata dagli indiani Megha Engineering & Infrastructures (Meil Group) per l’acquisizione delle società del gruppo relative al settore oil & gas (perforazioni pertolifere e attività collegate) di Drillmec e Petreven. Nella nota è indicato che l’offerta prevede l’attribuzione di un valore di 140 milioni di euro (escluso il debito). Meil Group è uno dei maggiori gruppi indiani del settore delle infrastrutture con ricavi annuali di 2,5 miliardi di dollari.

L’accettazione dell’offerta – comunica l’azienda – determinerà una rilevante svalutazione del valore di carico delle partecipazioni e dei crediti finanziari nei confronti delle società che fanno parte delle due divisioni. Le svalutazioni si riflettono in una riduzione del patrimonio della società stimato al di sotto dei limiti previsti dall’articolo 2447 del Codice civile, quindi si pone con urgenza il problema dell’aumento di capitale. Per questo il consiglio d’amministrazione ha esaminato anche l’aggiornamento circa lo stato delle trattative sull’operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell’indebitamento alle quali partecipano i principali azionisti (Trevi Holding che fa capo alla famiglia Trevisani, e i fondi Fsi Investimenti e Polaris Capital Management) e i rappresentanti delle banche finanziatrici.

In particolare «la società – si legge nel comunicato – ha ricevuto preliminare riscontro che è in procinto di essere definito l’accordo relativo ai principali elementi della suddetta operazione con la partecipazione delle banche finanziatrici e i soci Fsi Investimenti e Polaris Capital Management. L’accordo si basa su un aumento di capitale per cassa della società di 130 milioni e una conversione del debito verso le banche finanziatrici in azioni ordinarie della società fino a un massimo di 310 milioni, con un rapporto di conversione pari a 4,5:1.

Il consiglio di amministrazione per l’approvazione della manovra è stato fissato per il 19 dicembre. Il mercato ha reagito molto positivamente: all’apertura della borsa di ieri il titolo è schizzato verso l’alto del 25% ed è stato sospeso. A fine giornata l’aumento è stato del 16,6% con 3,7 milioni di azioni passate di mano, un quantitativo sette volte superiore alla media. Alcuni analisti hanno modificato il giudizio sul titolo e ora consigliano di non vendere.