ANNAMARIA SENNI
Economia

Vendemmia, un’annata complicata: "Produzione in calo, penalizzati dalla pioggia"

Favoni Miccoli (Confagricoltura): "Non è andata bene come ci aspettavamo, ma la qualità è soddisfacente e il mercato assicura prezzi interessanti" .

Favoni Miccoli (Confagricoltura): "Non è andata bene come ci aspettavamo, ma la qualità è soddisfacente e il mercato assicura prezzi interessanti" .

Favoni Miccoli (Confagricoltura): "Non è andata bene come ci aspettavamo, ma la qualità è soddisfacente e il mercato assicura prezzi interessanti" .

Si è conclusa una vendemmia molto impegnativa. Un’annata complessa per i vignaioli romagnoli, caratterizzata da un andamento climatico straordinario, un fenomeno alluvionale e una vendemmia lunga, iniziata il 6 agosto e conclusa il 16 ottobre. "E’ stata una vendemmia complicata – dice Roberto Monti, presidente del Consorzio Vini di Romagna – con problematiche meteorologiche che hanno messo a dura prova i nostri viticoltori". Gli eventi alluvionali di metà settembre hanno fatto temere un calo della produzione che in alcune zone c’è effettivamente stato. "La vendemmia 2024 non è stata così abbondante come, in un primo momento, si ipotizzava – spiega Carlo Favoni Miccoli, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Il nostro territorio si è collocato tra il 5 e il 10% in meno rispetto alla media, con andamenti disomogenei tra zona e zona. Gli areali collinari sono stati più produttivi che in passato, nei vigneti di pianura c’è stata qualche problematica inaspettata, soprattutto dovuta alle copiose piogge che hanno caratterizzato la coda della vendemmia: per diversi giorni non si è potuto entrare nei vigneti e la raccolta è stata ritardata, in modo particolare sulle rosse di collina. Nel complesso, però, è stata una buona annata: la qualità dei grappoli è stata soddisfacente, anche se la gradazione è inferiore di un circa un punto sulla media degli ultimi anni. Dando uno sguardo al mercato, non dobbiamo dimenticare che veniamo da un anno, il 2023, in cui la produzione è stata molto bassa e le cantine hanno praticamente esaurito le riserve. I prezzi, dunque, dovrebbero mantenersi su valori interessanti per i vitivinicoltori. Le dinamiche di maggior rilievo le vediamo sui vitigni bianchi come Trebbiano, Sauvignon e Chardonnay: la domanda resta alta e il nostro prodotto è molto apprezzato. Sulle uve rosse, invece, il mercato è più difficile, ma la Romagna sta investendo parecchio per incrementare i livelli qualitativi e potersi così distinguere e farsi apprezzare sempre di più. La competizione, nel comparto vitivinicolo, è alta, ma possiamo beneficiare di un’area unica, di una tradizione, di un’esperienza e di un’organizzazione che ci consentono di rimanere nel cuore dei consumatori".

Nonostante le difficoltà, la vendemmia 2024 in Romagna è stata buona per tutte le uve bianche, ancora di più per le uve precoci. In Romagna l’inverno scorso è stato particolarmente caldo e di conseguenza c’è stato un buon anticipo nel germogliamento, favorito anche dalle piogge primaverili e dal caldo di inizio aprile. E’ seguito un calo delle temperature che ha determinato un rallentamento della crescita delle piante, e anche della successiva fioritura e allegagione, creando qualche anomalia nel ciclo vegetativo e di maturazione. "Tutto sommato – conclude Monti - questo anticipo di maturazione è risultato positivo, poiché quando sono arrivate le piogge di metà settembre, già oltre il 60% della produzione era stata raccolta. Le difficoltà determinate dalle intense precipitazioni hanno poi allungato la vendemmia, ma per gran parte del prodotto si è riusciti a portare a termine le operazioni entro il mese di settembre, salvaguardando così anche l’aspetto qualitativo".