LUCA RAVAGLIA
Cesena

Nove Colli a Cesenatico, al traguardo i big Cipollini e Indurain

Il vincitore è Manuel Senni. Oltre 9.800 partecipanti da tutto il mondo sui pedali sotto la pioggia, donati 10mila euro alle popolazioni alluvionate. Tre percorsi, inedito il passaggio da Borello.

Nove Colli, oltre 9800 partecipanti da tutto il mondo: tra questi anche Mario Cipollini e Miguel Indurain (Foto Ravaglia)

E’ stata la Nove Colli della Romagna. Doveva esserlo fin dall'inizio, dopo che l’alluvione di maggio aveva costretto gli organizzatori della ‘Fausto Coppi’ a rinviare la data di partenza, sfogliando il calendario fino al 24 settembre e ritardando il percorso che parte e arriva a Cesenatico per adeguarsi alle frane che avevano martoriato il territorio.

Lo è stato a maggior ragione oggi, col ‘Dream Team’ di grandi atleti che ha gareggiato per donare 10.000 euro alla popolazione alluvionata, con Manuel Senni, ex ciclista professionista di Sala di Cesenatico che ha alzato per primo le mani sul traguardo del tracciato ‘di casa sua’ lungo da 170 chilometri e con l'inossidabile Mario Cipollini, pure lui al via, che dopo aver concluso la gara al quarto posto, ha voluto spendere parole per questa fetta di Romagna: “E’ stato bellissimo essere qui, a dare un segnale a questa terra, a dimostrare che non è sola, che si può ripartire. Attraversare le strade colpite dall’alluvione è stato toccante, in particolare perché lo ho fatto insieme a tantissime persone che condividono la mia stessa passione”.

Alla corsa si erano iscritti 9.812 atleti provenienti da tutto il mondo: tra loro c’era pure il campionissimo Miguel Indurain, che ha scelto di cimentarsi sul percorso di 130 chilometri e che dalla partenza fino all’arrivo ha dimostrato una straordinaria disponibilità nei confronti di tutti coloro che lo hanno avvicinato per una foto o anche solo per una stretta di mano.

Il resto è il racconto di una corsa segnata dalla pioggia battente che ha accompagnato il gruppo per buona parte del percorso, con particolare riferimento al tratto più impegnativo tra i monti.

Si è partiti alle 7 sul lungomare Carducci, con l’alba nascosta dalle nuvole, l’aria fresca e l'adrenalina che si tagliava a fette. Spettacolo pirotecnico, Inno di Mameli e poi via, con l’Adriatico alle spalle e l’Appennino davanti agli occhi.

Tre percorsi (quest’anno gli organizzatori della Fausto Coppi ne hanno aggiunto uno nuovo di 60 chilometri, più ‘gourmet’ dedicato alla scoperta del territorio e dei suoi sapori), l’inedito passaggio dall’abitato di Borello e un’infinità di motivazioni che spingono a mettersi alla prova, sfidando se stessi lungo strade, salite e discese che mettono i brividi. Perché è dura, ma soprattutto perché è uno spettacolo.