Cesena, guerra tra i consiglieri Cinquestelle. Oggi la resa dei conti

Vertici politici oggi a raduno contro la consigliera Ceccaroni dopo la spaccatura sul regolamento per la scelta dei candidati

Claudia Ceccaroni, seconda da destra, ha presentato un regolamento per le liste, sconfessata dai vertici

Claudia Ceccaroni, seconda da destra, ha presentato un regolamento per le liste, sconfessata dai vertici

Cesena, 8 ottobre 2018 - La spaccatura interna al Movimento 5Stelle di Cesena e le conseguenze che potrebbe avere in vista delle elezioni amministrative del maggio prossimo accende la politica cittadina nella fase di carburazione che prelude al varo delle alleanze e alla scelta dei candidati a meno di otto mesi dal voto.

Il Movimento pentastellato alle politiche del 4 marzo scorso – altra cosa rispetto alle comunali ma pur sempre un test probante – ha raddoppiato i voti rispetto alle ultime comunali del 2014 diventando il primo partito della città. La diatriba interna, pertanto, può avere effetti nefasti, se non sarà ricomposta.

Oggisi riuniranno coloro che hanno sconfessato la conferenza della consigliera comunale Claudia Ceccaroni (in cui ha presentato un regolamento per la scelte delle candidature in vista delle amministrative asserendo che è stato votato dalla assemblea degli elettori il 2 ottobre) sostenendo che la promotorice ha parlato a titolo personale. Il post è apparso sulla pagina ufficiale facebook a firma Movimento5Stelle. Alla conferenza non erano presenti gli altri due consiglieri comunali Natascia Guiduzzi e Claudio Capponcini.

In gioco c’è una partita molto seria, la partecipazione stessa alle amministrative. Se resterà la frattura, il rischio è infatti che non venga concesso in uso il simbolo. Dentro il movimento 5Stelle non è prevista per il livello comunale una votazione online per la scelta delle candidature come avviene a livello nazionale e regionale: ogni gruppo locale decide in base alla propria organizzazione e c’è chi preferisce ricorrere alle scelte in assemblea.

Chi si vuole candidare, in ogni modo, deve iscriversi in una lista di 25 persone sulla piattaforma alla voce Open Rousseau e, in caso di più liste, a dirimere sarà il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, il quale potrebbe decidere di sottoporre tutte le liste a votazione online oppure, come è accaduto a Rimini e Ravenna, o non concedere a nessuno il simbolo, determinando l’assenza del Movimento alle elezioni.

«So che esiste queste rischio estrempo di perdere il simbolo – dice la consigliera comunale Ceccaroni – ma noi non vogliamo creare spaccature. Il coordinatore del movimento il 2 ottobre ha convocato l’assemblea dove è stato presentato e approvato a maggioranza il regolamento per le candidature che sabato abbiamo presentato. Tutto legittimo».

La controparte 56sostiene invece che nessun regolamento è previsto a livello locale delle norme che regolano la formazione delle liste elettorali per il M5S.