Elezioni 2019 a Cesena, via alle grandi manovre

Lega Nord e FI, alleanza in vista. Il Pd si arrovella per il dopo Lucchi. 5Stelle: "Da soli o con liste civiche"

ALLE URNE FRA DUE ANNI Le prossime elezioni amministrative si terranno nella primavera del 2019, le ultime risalgono al maggio 2014

Una scheda elettorale con la matita e la gomma nel seggio 617 di Genova S.

Cesena, 8 ottobre 2017 - A meno di un anno e tre quarti dalle elezioni amministrative del 2019 fuori non trapelerà pure nulla, ma sono state avviate le grandi manovre per comunali, anche se la campagna vera e propria inizierà solo il giorno dopo le politiche dell’anno prossimo. Decisive per delineare il nuovo assetto e il peso di partiti e alleanze e per testare i rapporti di forza.

Per il dopo Lucchi – non più candidabile dopo due mandati – come candidati alla successione circolano nel Pd i nomi della consigliera regionale Lia Montalti, dell’assessore Simona Benedetti, del parlamentare Enzo Lattuca e – tra gli outsider – in un ultimo spiffero aleggia anche il nome di Renzo Piraccini, ex direttore generale di Apofruit e attuale presidente di Cesena Fiera.

«Normale che si facciano nomi – commenta laconico Lattuca – e tra essi quelli di chi detiene incarichi. Che dico? Sorrido». Nel centrodestra, rispetto al 2014 quando all’ultimo momento scelse di correre da sola non entrando nella coalizione di Libera Cesena (FI, Ncd, Udc, Pri e Fratelli d’Italia) e non prese il consigliere comunale, la Lega Nord ha acquisito peso, grazie al traino nazionale di Salvini. Questa volta entrerà in un’alleanza? «Cesena è un Comune contendibile e finalmente potremo riuscire ad avere un sindaco se non della Lega, almeno non più del Pd – afferma Jacopo Morrone, segretario nazionale della lega Nord Romagna–. A Cesena tireremo le fila per una alleanza vincente con chi non vuole avere nulla a che spartire col Pd, indipendentemente da chi candiderà, tanto gli ordini li prenderà sempre da dentro casa».

«L’occasione per cambiare gli inquilini di palazzo Albornoz sarà unica - riflette Marco Casali, capogruppo di Libera Cesena – perché nel 2019 si andrà di sicuro al ballottaggio. Numeri alla mano sarebbe utile un accordo con la Lega Nord, anche se i rapporti non sono stati positivi in questi ultimi anni. In ogni caso una linea di tendenza è chiara, come abbiamo visto anche nelle elezioni di Riccione e Cento: i partiti debbono fare da gregari a forti liste civiche, che sverranno fuori anche a Cesena». Della coalizione di Libera Cesena, o come si chiamerà la nuova alleanza di centrodestra, farà ancora parte il Pri?

«Questa giunta e quello che ha fatto non ci piace per niente – ci gira attorno Africo Morellini, della troika che guida il partito cesenate –. Il Pri presenterà le sue proposte per Cesena e si alleerà con chi le condivide». Intanto una voce soffia su una possibile lista di centro che guarderebbe a sinistra, di cui potrebbe far parte anche qualche transfuga del Pd. Tornando alle certezze, chi non siederà più nel prossimo consiglio comunale è Natascia Guiduzzi di CinqueStelle. «Stop dopo due mandati, lo dice il nostro statuto. 5Stelle non si alleerà con nessun partito – afferma –: potremmo farlo invece con liste veramente civiche , non foglie di fico dei partiti. Il candidato? Abbiamo persone di valore, avremo tempo per sceglierlo». Non è passato inosservato che Andrea Suzzi Barberini, noto imprenditore cesenate, sia stato indicato come esperto da 5Stelle in un paio di commisioni consiliari. Potrebbe essere l’inizio di un percorso ascendente.