Cesena e l'indennità ai sindaci, Enrico Cangini: "Non voglio l’aumento, ho già un lavoro"

Il sindaco di Sarsina è l’unico ad aver rinunciato allo scatto di indennità. "Faccio il commercialista e molte famiglie tirano la cinghia"

Enrico Cangini, sindaco di centrodestra a Sarsina, 30 anni, eletto nel 2018

Enrico Cangini, sindaco di centrodestra a Sarsina, 30 anni, eletto nel 2018

Cesena, 20 novembre 2022 - L’incremento delle indennità di sindaci e amministratori comunali scattate anche nel Cesenate non è obbligatorio, nel senso che le amministrazioni comunali possono scegliere di rinunciare ad applicarlo. Nel cesenate, tra i quindici comuni del comprensorio, l’unico che lo ha fatto è quello di Sarsina guidato da Enrico Cangini, 30 anni appena compiuti.

Sindaco Cangini, qual è la sua indennità netta mensile?

"Ammonta a 1.400 euro per dodici mensilità e non prevede i contributi previdenziali. La pensione me la costruisco versando i contributi alla cassa professionale dei commercialisti".

Dove lavora?

"In uno studio associato a Cesena, dove ho svolto il praticantato e due anni fa ho superato l’esame di stato per divenire commercialista".

Riesce a conciliare bene le due attività?

"Il lavoro comunque mi aiuta a fare meglio il sindaco, ad esempio nella conoscenza del problematiche che riguardano le imprese".

Perché ha scelto di rinunciare alll’aumento di indennità?

"Ho valutato che il mandato da sindaco sarebbe scaduto nel 2023 e quindi, raccordandomi con i quattro assessori che di riflesso non percepito anch’essi l’incremento, abbiamo deciso di non richiederlo nell’ultimo scorcio di legislatura".

C’è stata anche una ragione etica a orientarla?

"Ho anche un lavoro e ho preferito non prendere l’aumento. Da ormai tre anni a questa parte, con la pandemia e il caro costi, la situazione economica è più complessa, ci sono molte famiglie che tirano la cinghia".

A quanto sarebbe aumentato la sua indennità mensile non rinunciandovi?

"Credo a circa duemila euro".

Ma non le pare un’indennità bassa quella dei sindaci dei piccoli comuni per il lavoro che fanno e le responsabilità che si assumono?

"Il nostro è un lavoro importante e impegnativo, non esistono irreperibilità e domeniche. Io lo intendo come un servizio, ma chi si mette a disposizione della comunità secondo me non deve lasciare il lavoro, perchè prima o poi ci deve tornare".

Secondo lei gli aumenti alle indennità dei sindaci come vesono percepiti dai cittadini?

"I cittadini hanno la percezione del lavoro svolto dai sindaci e dagli amministratori, sempre sul posto, l’ultimo baluardo".

Se sarà rieletto rinuncerà ancora all’aumento?

"Una cosa alla volta".