Cesena, il regolamento "antifascista" spacca il consiglio comunale

Approvato il divieto all’utilizzo di spazi pubblici a chi non sottoscrive i valori della Costituzione. Forza Nuova in aula

I militanti di Forza Nuova schierati in aula

I militanti di Forza Nuova schierati in aula

Cesena, 29 settembre 2017 - C'è voluta la presenza tra il pubblico di un manipolo di nerboruti militanti di Forza Nuova (vestiti di nero e i simboli di partito in bella vista) per rianimare gli ‘spalti’ del consiglio comunale, solitamente deserti. La scintilla è stata la discussione sull’ordine del giorno proposto dalla giunta per vietare l’utilizzo degli spazi pubblici ai gruppi che si richiamano al fascismo e a ideologie antidemocratiche.

Una presa di posizione scaturita dalla discussione nazionale sulla ‘Legge Fiano’ come anche dalle macabre manifestazioni di Forza Nuova in occasione delle prime unioni civili a Cesena. Episodi di intolleranza stigmatizzati dall’amministrazione comunale come dalle altre forze politiche del consiglio comunale. Maggioranza e minoranza si sono divise però nettamente sulla valenza democratica del provvedimento e del divieto di utilizzare spazi pubblici se non si sottoscrive una dichiarazione di aderenza ai valori della Costituzione. Il sindaco Paolo Lucchi ha presentato l’iniziativa leggendo anche una lettera dell’Anpi che ha sollevato le proteste fuori programma dei militanti di estrema destra.

Gli esponenti della lista Libera Cesena, in particolare Stefano Spinelli, hanno rilevato che esiste già una norma che vieta la ricostituzione del partito fascista e la legge Mancino che colpisce la discriminazione, mentre un divieto come quello proposto dalla giunta andrebbe invece a ledere il diritto della libertà di parola e di pensiero, in sostanza sarebbe incostituzionale. Natascia Guiduzzi (Movimento 5 Stelle) e Vania Santi (Cesena Siamo Noi) a loro volta hanno condannato gli episodi di intolleranza verificatisi a Cesena per mano di Forza Nuova, ma hanno bollato come ‘burocratico’ l’ordine del giorno. Marco Casali (Libera Cesena) ha accusato il Pd di un uso strumentale dell’argomento e ha annunciato l’uscita dall’aula al momento del voto. Giuliano Zignani (Pd) ha replicato che «Il fascismo non è un’idea, è un crimine» invitando a una presa di posizione netta, mentre Leonardo Biguzzi (Mdp) ha aggiunto: «Non si vuol vietare di manifestare, semplicemente il Comune prende posizione e dà una risposta a quell’oscena manifestazione di Forza Nuova». L’ordine del giorno è stato approvato con 16 voti del centrosinistra e la non partecipazione al voto dei gruppi d’opposizione.