Arisa a Cesena sul palco del Vidia. "Amo la Romagna"

Sul palco tre musicisti e uno spettacolo pensato per i club, per riportare a un’atmosfera intima e un rapporto diretto con il pubblico i suoi brani del passato e quelli del nuovo disco

Arisa porta in concerto il suo ultimo album

Arisa porta in concerto il suo ultimo album

Cesena, 6 aprile 2019 - È come una trottola, in questi giorni, Arisa. Passa da casa solo un attimo, di ritorno da Firenze, per rifare le valigie ancora una volta e catapultarsi a Livorno (ieri sera), prima di un nuovo concerto. Prossima fermata Cesena, dove stasera si esibirà al Vidia (via San Vittore 1130). Sul palco tre musicisti e uno spettacolo pensato per i club, per riportare a un’atmosfera intima e un rapporto diretto con il pubblico i suoi brani del passato e quelli del nuovo disco. Che, a cominciare dal titolo, è una piccola rivoluzione annunciata: ‘Una nuova Rosalba in città’ (Sugar Music), intanto, è il primo disco dal 2009 ad oggi in cui la cantante lucana si presenta al pubblico con il suo nome di battesimo.

Ma non è solo una questione di nomi, Arisa: questo, anche musicalmente, è un disco di rottura, non crede?

“Intanto è un disco al quale abbiamo lavorato in molti: un anno di lavoro per che ha visto coinvolti insieme a me 6 producer e 17 autori. E poi, sì, è un disco colorato e positivo, ma mi piace pensare che anche gli altri lo fossero a loro modo”.

Di certo ci sono le ballate che l’hanno contraddistinta finora. Ma per il resto: linguaggio più diretto, canzoni più movimentate...

“È un buon momento. Ci siamo divertiti molto a fare il disco e ci stiamo divertendo molto anche a portare in giro questo nuovo tour dai colori inediti e più accesi. Però la matrice di fondo, nei brani, è sempre la stessa: in fondo ho sempre cercato, anche nelle ballate, di incontrare il gradimento del pubblico, di coglierne gli umori, i sentimenti o, come in questo caso, la voglia di leggerezza e movimento”.

Si balla, come in ‘Quando c’erano le lire’, un valzerino vintage che sembra perfetto per un concerto in Romagna.

“È una sorta tarantella così ricca di riferimenti al passato che, quando mi è arrivata tra le mani, mi ha sconvolto positivamente. Caterina Caselli me lo ha presentato e, ascoltandolo, mi sono sentita quasi sollevata. Se ci pensa è una canzone liberatoria, anche nel testo: un brano in grado di entrare nella nostra quotidianità e spaginarla a ritmo di valzer, scherzando con tutto, anche con le nostre piccole lamentele quotidiane. Un brano popolare, da ballare in piazza o nelle balere, e per fortuna quelli della mia generazione ancora se ne ricordano, grazie anche ai racconti dei nonni”.

Valzer a parte, questa nuova Rosalba in città si lancia molto: ce l’ha il paracadute?

“Abbiamo osato. Non che quanto fatto finora non fosse accorato o sincero. Ma magari, molte volte, abbiamo prediletto una strada più sicura e con minori rischi. Questa volta abbiamo deciso di cambiare linguaggio, parlare in modo diretto, usare nuovi nuovi”.

Si è perfino spogliata, come nelle foto che accompagnano questo tour e questo disco.

“(ride, ndr) Mi sento bene con me stessa, è un buon momento. Ed è soltanto l’inizio delle sorprese”.

Era già stata in Romagna?

“Un mucchio di volte e l’adoro. Anzi, ora che ci penso: domani a quest’ora staremo già mangiando fantastiche piadine. Non vedo l’ora”.