Anche le Tigri possono migrare Si scalda la pista che porta a Cervia

La società resta in silenzio, aspettando anche una risposta di Cesena che però non sembra arrivare. In riviera invece l’interesse della città e del mondo imprenditoriale sta crescendo concretamente

Migration

di Luca Ravaglia

I giorni passano e la corda che lega i Tigers a Cesena si fa sempre più sottile, mentre contestualmente si irrobustiscono sempre più i legami con Cervia.

La squadra cestistica che milita nel campionato di serie B in effetti da mesi si sta guardando intorno per valutare in maniera concreta l’interesse della città al progetto del presidente Giampiero Valgimigli: le idee e le ambizioni ci sono, come ci sono sempre state e come hanno dimostrato i primi due anni di storia cesenate, fatti di successi e di imprese sfiorate grazie a roster di primissimo livello.

Ma i sogni si costruiscono su basi solide e per questo ben radicate nel territorio. E questo è l’ingrediente mancate.

La società resta con la bocca sigillata, ma in risposta al silenzio cesenate, i contatti con Cervia sono ormai avviatissimi e si stanno muovendo su due binari paralleli: da una parte serve sondare l’interesse della città, dunque su tavoli istituzionali, mentre dall’altra è imprescindibile raggiungere la quadratura del cerchio in fatto di copertura economica. E sotto questo aspetto il confronto è con le varie realtà economiche della zona, che paiono intrigate dalla possibilità di godersi basket di buon livello sotto casa.

La partita non è chiusa, perché Valgimigli sarebbe ancora in attesa di ricevere segnali pure da Cesena, ma il tempo è agli sgoccioli. Sul serio.

Nel frattempo c’è il fatto che la squadra si è iscritta al prossimo torneo. Una certezza dalla quel ripartire. Contestualmente sono stati raggiunti accordi per la conferma di coach Vincenzo Patrizio e per la formazione di un roster composto in larghissima parte da giovani del territorio. Coi quali, trovata la copertura finanziaria, si passerà alla firma.

Il tutto tenendo in considerazione un aspetto: la prossima stagione avrà una formula unica che potrebbe consentire un’impresa anche solo piazzando il giusto colpo di mercato sul rush finale, a ridosso dei playoff a turno unico.

Nell’attesa di arrivare (finalmente) ai fatti, una considerazione è doverosa.

I Tigers sono approdati a Cesena nel 2018 e in pochi mesi hanno conquistato il Carisport, arrivando a portare 2.000 spettatori rapiti dalle prodezze di Brkic e soci. In panchina coach Di Lorenzo disegnava alchimie che in campo la squadra trasformava in giochi di prestigio e vittorie. Uno spettacolo che prometteva di mantenere le aspettative più alte in breve tempo. Poi è arrivata la pandemia e il giocattolo si è rotto. La squadra è ripartita in maniera completamente diversa, perdendo appeal sia sui gradoni del Carisport, che in tutto il resto della città. E così eccoci all’oggi e al treno che avrebbe dovuto portare il grande basket a Cesena sempre più vicino alla partenza. Ne passeranno altri? Serve pensarci seriamente e magari buttare l’occhio in casa, tra le fila della Nuova Virtus, che nel settore femminile ha appena strappato la promozione in B. In società ci sono Mara Fullin, che ha vinto e rivinto qualunque cosa, e Ivana Donadel, che a Cesena ha portato uno scudetto e una Coppa Campioni. Magari non è un caso.