Bonini: "Cesena, con i giovani ci sai fare"

L’ex giocatore bianconero applaude il successo della Primavera 2 e loda l’organizzazione di tutto il settore giovanile del club

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di Stefano Benzoni

Cesena e Primavera. Due parole che nella mente di Massimo Bonini suscitano ricordi particolari, bellissimi, incancellabili. A Cesena, colui che ai tempi dei suoi anni alla Juventus fu definito ’i polmoni’ di Platini, ha giocato due stagioni, essendo uno degli artefici della promozione in A nella stagione 80-81 e dal Cavalluccio ha spiccato il balzo verso il calcio di vertice. Poi, però, a Cesena questo biondino è tornato per allenare per due stagioni proprio la Primavera e per essere per due campionati il direttore tecnico. Quello fra Bonini ed il Cesena è un ricambiato sentimento che non s’interromperà mai.

Oggi, dopo aver lasciato l’incarico di direttore tecnico della Federazione sammarinese - nacque proprio sul Titano il 13 ottobre del 1959 - Bonini ha lasciato lo sport che fu la sua passione prima e la sua vita poi e si dedica, insieme alla sorella, alla gestione degli affari di famiglia. Ma la promozione della Primavera 2 non lo ha lasciato indifferente: "E’ stata una gran bella impresa, un risultato splendido che si innesta in quella che da sempre è stata la filosofia vincente del Cesena: pescare e far crscere i giovani migliori, allenarli bene e poi farli giocare".

Ha seguito le partite della squadra di Ceccarelli?

"Non dal vivo, ma solo i risultati sia perché sono sempre legato a Cesena, sia perché conosco alcuni giocatori della squadra come i gemelli Shpendi".

Come mai?

"Quando lavoravo per la Federazione di San Marino uno dei nostri tecnici era Masolini che consigliò i due ragazzi al Cesena che però aveva qualche dubbio. Allora parlai con i dirigenti e dissi loro: guardate che non sono solo bravi giocatori, ma sono anche bravi ragazzi, con la testa giusta ed una grande qualità: sanno ascoltare. Prendeteli e non ve ne pentirete".

Quindi parte del successo è anche suo?

"Non scherziamo! E’ solo del club bianconero che in questi due ragazzi, così come in tutti gli altri, ha creduto, li ha dati in mano ad eccellenti allenatori come Jozic, Ceccarelli, Masolini ed altri, ci ha lavorato, li ha migliorati e questi sono i risultati".

Al Cesena non è una novità

"No, ma si dimostrano sempre bravi. Prendono i giocatori, li allenano, li mettono di fronte a certe difficoltà, ma li incoraggiano, li migliorano e danno loro fiducia facendoli anche allenare con la prima squadra fatto importantissimo perché dai giocatori più bravi e più esperti puoi solo imparare. Come Berti"

Le piace?

"E’ bravo, si vede che ha personalità perché cerca la palla e non si nasconde. Può sbagliare? E’ umano che succeda ma è solo attraverso gli errori che si può crescere".

Cosa significa per una società come il Cesena ottenere una vittoria così?

"Che stai facendo un buon lavoro, anzi che non hai mai smesso di farlo e che se continuerai a farlo domani potrai avere, come succedeva in passato 7-8 giocatori usciti dal tuo vivaio nella rosa della prima squadra. Sta facendo bene in tutti i campionati giovanili e questo è una chiara dimostrazione".

Cosa consiglierebbe a questi ragazzi?

"Difficile dirlo perché ciascuno è diverso: c’è chi è pronto per la prima squadra, chi ha talento ma deve crescere fisicamente, chi deve andare a giocare, chi deve migliorare. Bisogna conoscerli bene, ma avere fiducia in loro perché sono bravi ragazzi con la testa giusta per farcela"

La società ci crede

"Sta lavorando bene, ma d’altronde lo ha sempre fatto, a maggior ragione i vecchi soci che hanno ricostruito tutto. Questi americani hanno entusiasmo, idee, mezzi ed energia e penso possano fare bene".

E dei ’grandi’ che ne pensa?

"Ho visto dal vivo la partita contro la Reggiana: primo tempo super, secondo meno. Il Cesena è un’ottima squadra e se riuscirà a recuperare tutti gli infortunati potrà disputare dei grandi playoff e lottare per la B. Perché una piazza come quella di Cesena, la sua passione, i suoi fantastici tifosi, meritano quanto meno di tornare in B".