Cesena, 30 dicembre 2010 - Nel valzer degli arrivi e delle partenze del mese di gennaio una pedina importante che vuole rimanere al Cesena (e che dovrebbe restare) è il centrocampista Marco Parolo. "Proprio così — attacca la mezzala —, voglio rimanere a Cesena fino alla fine del campionato. In questi giorni ho detto al presidente Campedelli che è mia intenzione rimanere e quindi una mia eventuale partenza non dipende da me. Ci tengo alla squadra e soprattutto voglio la salvezza: questo il mio unico obiettivo". Quindi tutte le voci di mercato, soprattutto quelle riguardanti la Fiorentina, sono solo ipotesi per la prossima stagione. "Sulla squadra viola — sottolinea il giocatore —, ho solo detto al giornalista che nel caso la Fiorentina fosse realmente interessata a me, la società gigliata sarebbe davvero una bella possibilità per il mio futuro. Ma non c’è nulla di concreto, neanche il mio procuratore ha notizie al rigurado. Per il resto, mi fa piacere sapere che ci sono squadre interessate al sottoscritto (Chievo e Palermo soprattutto): è un riconoscimento del buon lavoro fatto in questa prima parte di stagione".
 

Una prima  parte di campionato dove il giocatore bianconero ha dimostrato di poter fare bene anche in questa categoria, dopo il passaggio dalla Prima Divisione a Verona alla B nel Cesena con imemdiata promozione in A. «Sono un centrocampista — continua Marco Parolo — con una buona struttura fisica che mi permette di farmi valere nei contrasti e nel gioco aereo. Ma anche dal punto di vista tecnico riesco a giocarmela: devo continuare a lavorare tanto per migliorare sia nell’impostazione del gioco che in quella degli inserimenti offensivi».

Una presenza costante nell’undici titolare e tante belle parole ricevute anche da mister Ficcadenti, sono un bel biglietto da visita per un debuttante nella massima serie. «Mi hanno fatto piacere le parole del mister nei miei confronti, quello che sto facendo è anche merito della fiducia che mi sta mostrando. Cerco di crescere anno dopo anno, impegnandomi tanto in allenamento e voglio migliorare molto per diventare una pedina importante in serie A». Una battuta anche sulla nazionale, per lui si sono scomodati gli osservatori azzurri: «Sarebbe una bella emozione, ma è ancora molto prematuro. Prima devo disputare due stagioni al massimo in questa categoria poi ne potremo parlare».
 

L’analisi finale punta sull’impegnativo mese di gennaio con ben sei partite da giocare e due scontri diretti. «Stiamo lavorando forte, mettendo tanta benzina nel fisico e nella testa per affrontare al meglio questo ‘tour de force’. Dobbiamo andare a Brescia carichi, concentrati, convinti delle nostre qualità, cercando di fare una gara come quella contro il Cagliari: meno belli ma più ‘sporchi’, Al Rigamonti non possiamo perdere; sono fiducioso, infatti vedo nel gruppo tanta voglia e lo spirito giusto».