Cesena, 4 febbraio 2011 - Arrivati da appena tre giorni e due di loro già scesi in campo, nella delicata sfida impattata l’altra sera 1-1 al ‘Manuzzi’ con il Catania, ieri sono stati finalmente presentati Davide Santon, Alessandro Rosina e Dias Da Silva Dal Belo (anzi Dal Bello) Felipe. Fra di loro, come si sa, non c’è quel bomber di ruolo e di grido che si cercava, ma si tratta di tre rinforzi di tutto spessore per la squadra bianconera, innesti che hanno il chiaro intento di dare maggiore qualità al gruppo per raggiungere la salvezza.

Santon, talento ferrarese del 1991 cresciuto nelle giovanili del Ravenna e passato a 14 anni in quelle dell’Inter, dove ha poi esordito nella massima serie nel gennaio 2009, è partito subito titolare. "Un buon esordio — dice il difensore esterno, peraltro già azzurro —, ma non sono contento perché posso dare molto di più. Abbiamo fornito una buona prestazione e creato occasioni che non abbiamo sfruttato, meritavamo la vittoria. L’arrivo al Cesena? E’ stato un bell’impatto, un gruppo che merita ben altra classifica. Sono conscio di dover dare il massimo per cercare di ottenere la salvezza con questi colori".

Un bel cambio di prospettive, per lui. "Facendo questa scelta — sottolinea —, mi rimetto in gioco. In questa piazza posso rilanciarmi: mi servono lavoro e serenità per riprendermi dopo un anno e mezzo di stop a causa di due infortuni». Un promettente difensore, che gioca sia a destra che a sinistra, paragonato pure allo ‘zio’ Bergomi. «Per me è stato un bellissimo complimento, devo essere io a mantenere le attese. Destra o sinistra? Deciderà il mister. La maglia numero 46? Sì, lo scelta perché Valentino Rossi è sempre stato un mio idolo e l’inviterò ad assistere una partita a Cesena".

Rosina, trequartista del 1984 cresciuto nelle giovanili del Parma, dove ha debuttato in serie A nella stagione 2002-03, è noto soprattutto per quanto fatto al Torino, di cui era pure diventato capitano collezionando in granata 139 presenze e 33 reti. Nel luglio 2009 è passato all’ambizioso Zenit San Pietroburgo, dove ha vinto il campionato russo. "Ringrazio il presidente Campedelli — esordisce il fantasista —, perché ha fatto tanti sforzi per portarmi a Cesena. Ho trovato un gruppo serio, sano e consapevole dell’obiettivo da raggiungere: io voglio aiutare la squadra a fare meglio. Sono venuto a Cesena perché ho voglia anch’io di rimettermi in gioco, in Russia gli stranieri sono un po’ penalizzati perché nell’undici titolare devono sempre esserci cinque giocatori locali. Ho un contratto con loro sino alla fine del 2013, ma in questi mesi mi calerò al cento per cento in questa realtà per contribuire alla salvezza".

Un esordio di pochi minuti al ‘Manuzzi’, ma subito tanti applausi per il nuovo numero 84 bianconero. "Mi ha fatto piacere essere accolto così bene. Spero di essere al più presto in condizione per dare una mano. Il mio ruolo? Svario dalla destra verso il centro, per andare alla conclusione o a un assist per i compagni".

Felipe Dal Bello, difensore centrale del 1984 cresciuto nelle giovanili dell’Udinese, dove ha esordito in serie A nell’aprile 2003 (per lui nella squadra friulana, fino al 2010, 139 presenze e 7 gol), arriva dalla Fiorentina, dove era giunto nel gennaio 2010. "Sono qua per una svolta — dichiara l’italobrasiliano —, per recuperare il tempo perso perché in viola ho giocato poco. Pure la scelta di mettere sulla mia maglia numero 5 il nome Dal Bello è in linea con questa voglia di cambiamento. Dal Bello è il cognome del mio nonno italiano (di Padova, ndr) e ora ho anche il passaporto. Fisicamente sto bene, sono state le scelte del mister viola che mi hanno fatto decidere di venire a Cesena. Sono contento di questa scelta, il primo impatto è stato molto positivo. Per me qui c’è il gruppo giusto, molto compatto, e c’è da parte di tutti la ferma volontà di raggiungere la salvezza. La classifica è ancora corta, può succedere di tutto e noi dobbiamo dare il massimo per rimanere in gioco sino alla fine del campionato".