Cesena, 30’ ok ma bisogna essere più concreti

I bianconeri dopo un inizio gara fulminante non hanno chiuso i conti. Preso gol al primo affondo pugliese. Centrocampo in crescita

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L’approccio giusto ai playoff a Monopoli c’è stato, in particolare nei primi trenta minuti anche se la squadra ha concretizzato meno di quanto seminato, rischiando in una gara intensa e aperta. Ora giovedì al Manuzzi bisognerà fare finta di niente, ripartire da zero, come se i vantaggi non esistessero, il tutto tra miglioramenti e lacune che continuano a esserci. E’ un Cesena costruito per fare gioco, poco adatto a gestire.

ATTACCANTI ESPLOSIVI. E’ la qualità migliore della squadra bianconera; si può segnare in ogni momento. Pierini 12 reti e tanti guizzi, Caturano 11 e l’attitudine anche a offrire opportunità ai compagni, Bortolussi 10 e tanto lavoro di sacrificio. Ad affiancarli un Pittarello meno dotato tecnicamente ma generoso e fisicamente da battaglia.

RITORNO VINCENTE IN TRASFERTA. Il successo al ’Veneziani’ di Monopoli ha riportato quel Cesena da trasferta diventato quasi una piacevole abitudine nel girone d’andata ma poi una rarità in quello di ritorno. Convincente solo il colpo di Ancona, ultimo successo il 12 marzo scorso a Pistoia (1-0 rete di Steffè) in una prova però tutto sommato deludente.

UN PO’ DI MATURITA’. Ne servirà tanta, in parte si è vista a Monopoli nell’atteggiamento iniziale e non solo. Anche se quando la squadra pareva avere la gestione della gara nel primo tempo al primo affondo è stata infilata e da lì per un quarto d’ora ha patito un avversario pimpante. Bisogna crescere.

DIFFICOLTA’ A CHIUDERE LE GARE. I bianconeri possono andare in gol in ogni momento ma alla fine hanno mostrato un’altra loro rivedibile caratteristica: sbagliano troppo sotto porta e così facendo nei frangenti migliori ben difficilmente riescono a chiudere le gare dando così coraggio e fiducia all’avversario di turno. A Monopoli sono state tante le occasioni buttate al vento sia nel primo che nel secondo tempo.

SOTTO AL PRIMO AFFONDO. E’ successo spesso in campionato, si è ripetuto domenica quando il Cesena pareva sereno e padrone delle operazioni. Missiroli si è fatto anticipare di testa da Piccinni ma i centrali sono rimasti fermi appena il palo ha respinto la conclusione per Bussaglia gol. Spesso si viene sorpresi sui calci piazzati, dalla bandierina è nata la traversa pugliese che ha fatto tremare nel finale.

IL FULCRO DEL CAMPO. Il centrocampo è il settore di solito più deficitario come organico, inoltre gli infortuni si fanno sentire pesantemente. I ritorni di Missiroli e Rigoni (anche in staffetta) hanno dimostrato che pure in condizioni fisiche non al meglio qualcosa possono dare quantomeno come punti di riferimento.

LA LEGGE DEL MANUZZI. Con il Monopoli si è un po’ andati avanti nei lavori ma la pratica è ancora apertissima. Guai pensare che giovedì sera (ore 20,45) possa essere sufficiente soccombere con un gol di scarto per qualificarsi. Se ragiona così il Cesena non ha scampo. In campionato si è perso solo con il Modena, il gruppo ha saputo fare proprie gare decisive e di pressione come contro l’Entella e la Carrarese. Inoltre per la Mare, dopo il fallimento dell’Ac Cesena, è l’occasione di gala per affermare la propria passione trascinante.

MISTER COLOMBO. Il tecnico pugliese nel dopo gara è stato molto chiaro: "Abbiamo sbagliato l’atteggiamento iniziale ma avremmo meritato di più. Sapevamo che per passare dovevamo vincere almeno una partita, lo dovremo fare al Manuzzi con due gol di scarto. Non cambia tanto, ci crediamo eccome altrimenti resteremmo in Puglia".