Cesena, Celiento difensore versione lusso

Ben poche formazioni in C possono permettersi di non far partire titolare un elemento dalle capacità tecniche del napoletano

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di Stefano Benzoni

"E questo finalmente è l’ultimo!" Il direttore sportivo del Cesena Stefano Stefanelli, reduce da un leggero infortunio al piede, entra nella sala stampa dell’Orogel Stadium Dino Manuzzi per la presentazione del difensore Daniele Celiento, 16° acquisto della campagna estiva della società ed allarga le braccia mentre pronuncia la frase quasi liberatoria. Poi, quando gli viene fatto notare che, con l’arrivo del nuovo portiere in sostituzione di Minelli, Celiento non sarebbe più l’ultimo elemento da presentare, Stefanelli ammicca e sorride.

C’è poco da fare o da dire: ovunque sia la prospettiva da cui la si guardi, avere dalla panchina un difensore ed un elemento come Daniele Celiento - titolare inamovibile del 90% delle squadre di C e forse esageriamo per difetto - per il Cesena rappresenta un autentico lusso, simbolo di una campagna acquisti sontuosa: "Quella di Celiento è stata proprio l’ultima operazione che abbiamo fatto prima del Gong finale dell’1 settembre - racconta Stefanelli -, ma è stata anche molto bella. Fino al 31 c’erano stati solo timidi approcci, poi quando nelle ultime ore di mercato si è aperta la possibilità di arrivare a lui, non ce la siamo fatta sfuggire. E’ un giocatore importante che arriva in una piazza importante e sarà un pezzo determinante nel nostro scacchiere".

Celiento, parlantina facile e occhi vispi da napoletano verace non nasconde la sua gioia per l’approdo romagnolo: "Questa è una meta ed una piazza che ho aspettato e cercato. Una piazza importante che c’entra ben poco con questa categoria e da cui cercheremo di farla uscire presto".

Essendo l’ultimo arrivato, che idea si è fatto del gruppo?

"Un gruppo ben formato che si trova ad operare in un ambiente sano, un nucleo che ha le idee chiare, è guidato bene dal mister, è umile, lavora con impegno e abnegazione".

Che Cesena ha visto domenica contro la Carrarese?

"Ho visto una squadra con le idee chiare che vuole e sa impostare ed imporre il proprio gioco. Certo, abbiamo commesso degli errori, ma li abbiamo analizzati, ce li siamo messi alle spalle ed ora siamo concentrati sulla gara di domenica contro il Rimini che mi dicono essere un derby molto sentito".

Infatti...

"La sconfitta di domenica brucia ancora, per cui il derby arriva al momento giusto per rifarsi. Sarà una gara dura, come tutte in questo campionato, ma seguendo gli insegnamenti del mister ci faremo trovare pronti".

Che tipo di giocatore è?

"Diciamo che potrei definirmi il classico braccetto di destra, posso giocare un po’ terzino ma anche centrale anche perché in dieci anni di carriera i ruoli in difesa li ho ricoperti tutti. Sono un elemento esplosivo, mi piace andare in anticipo e sono un giocatore di impegno e sacrificio".

In carriera ha disputato in squadre che militavano nei tre gironi di C: ce li descrive?

"Ill girone C è il più fisico ed il più duro, anche perché spesso si gioca su campi non messi bene e quasi impraticabili. L’A e il B invece sono quelli dove c’è maggiore qualità e tecnica a livello di gioco e più giovani".

Come si è conclusa la sua storia con il Bari?

"Dopo il ritiro abbiamo fatto insieme certe valutazioni ed abbiamo deciso che la cosa migliore fosse separarsi. Sono stati molto disponibili a rispettare le mie volontà, segnale che qualcosa di buono in questi anni ho lasciato".

Possono esserci similitudini e punti di contatto a livello di attese e aspettative fra i suoi anni a Bari e questo Cesena?

"Nel primo anno in Puglia le attese erano molto alte e lo furono fino a gennaio quando la Ternana aveva 10 punti di vantaggio ed allora le cose cambiarono e si attutirono. Seconda stagione e aspettative ancora più alte e per fortuna alla fine abbiamo portato a casa il risultato".

E qui a Cesena?

"Il gruppo è giusto perché è formato da un mix di giocatori giovani e di esperienza, tutti sono ambiziosi ed hanno voglia di fare, abbiamo un ottimo allenatore e le idee chiare. Il segreto è restare lucidi e con i piedi ben piantati per terra e andare avanti per la nostra strada".