Cesena città sportiva dove però comanda il calcio

E’ la quarta volta che la nazionale maggiore di calcio fa tappa al Manuzzi e in un altro paio di occasioni ci andò vicino. E’ la conferma della validità e bellezza dell’impianto, ma anche di come questa sia davvero la città del pallone; è nell’aria e nel dna, anzi è sempre stato un’icona cittadina. Le conferme sono tante; Cesena è stata la prima realtà non capoluogo di provincia ad avere una squadra in serie A (debutto nella stagione ‘73-‘74), qui i club di tifosi non dedicati al Cavalluccio ma ai grandi club come Milan, Juve e Inter sono stati sporadici e hanno avuto vita breve. Infatti la passione vera è solo per il bianconero di Romagna con i suoi alti e bassi; 800 tifosi a Avezzano nel giorno della rinascita in D furono un esempio eloquente. A Cesena vari sport si fanno onore anche per un profondo lavoro di base, alcuni hanno pure vissuto momenti agonistici importanti come il basket, il volley, il rugby ma non sono mai riusciti a imporsi con continuità. Qui la prima passione è il Cavalluccio che si trasmette di generazione in generazione. E non è un caso che prima del recente avvento della proprietà americana, il timone del Cesena sia sempre stato in mano a cesenati. Cesena città del calcio, ma in generale dello sport anche da riconoscimento europeo nel 2014 quando risultò che nelle elementari il 64% degli alunni praticasse uno sport e uno su dieci più di una disciplina. In base a dati recenti in città su 96mila residenti sono 24mila gli sportivi militanti. Questa sera arriva la nazionale, non è la prima volta e sicuramente non sarà l’ultima.

re.ce.