Cesena, ecco Albertini leader chiacchierone

Il centrocampista, reduce dalla difficile esperienza di Catania, arriva in Romagna entusiasta e con la voglia di spaccare il mondo

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di Stefano Benzoni

"Alla terza presentazione in tre giorni non so più cosa dire... Dirò che non sono contento del suo arrivo...".

Il d.s. Stefano Stefanelli la butta sul ridere. Ma sarebbe molto difficile non parlare bene del secondo acquisto in ordine di tempo del nuovo Cesena, il centrocampista Alessandro Albertini, nato a Rovigo il 25 aprile 1994 e reduce da due stagioni non facili (turbolenze societarie) a Catania. "Quello di Albertini è un acquisto importante perché è un professionista serio, un giocatore forte ed un elemento con caratteristiche particolari non facili da trovare. Di lui - spiega il d.s. - mi ha colpito la voglia di venire a Cesena ed il fatto di essere arrabbiato dopo quanto avvenuto nella sua ultima squadra, ma questa sua carica è una caratteristica che ci piace".

Occhi vispi, barba incolta, Albertini al primo impatto dà l’idea di uno con le idee chiare: "Quando il mio procuratore mi ha prospettato la possibilità di venire a Cesena non ho esitato un attimo. Questa è una piazza importante, con una società solida ed una squadra che vuole recitare un ruolo importante, proprio quello che stavo cercando".

Lei è uno dei nuovi arrivi di un gruppo da mettere insieme

"La squadra è in costruzione e poi non è ancora finita e quindi dovremo cercare di lavorare tanto e di colmare nel minor tempo possibile il gap che ci separa da squadre che hanno cambiato poco e di conseguenza sono più avanti di noi".

La spaventa questo?

"Per nulla. In carriera mi sono conquistato tutto da solo, sono un grande lavoratore e non mi spaventa nulla".

Che lezione si porta dopo Catania?

"Un’esperienza che non mi abbandonerà tanto facilmente, però il gruppo ha risposto alla grande, non abbiamo mai mollato ed in situazioni come quelle emergono i valori umani più importanti delle persone".

Che tipo di giocatore è?

"Sono un esterno a 5 di centrocampo, il quinto lo so fare bene anche perché per quattro anni a Francavilla abbiamo giocato con il 3-5-2, però me la cavo anche come esterno a tutto campo ed esterno basso nella difesa a tre. Mi piace giocare palla a terra, spingermi in avanti e crossare e le mie armi più importanti sono corsa e dinamismo, anche se dovrò mettermi in condizione visto che ho giocato l’ultima gara a metà aprile".

Come sono andati i primi allenamenti?

"Benissimo, si vede che tutti sono carichi, che c’è entusiasmo e voglia di lavorare".

La spaventa la pressione di una piazza che si aspetta una stagione di alto livello?

"La migliore dote che dovremo avere dovrà essere, soprattutto all’inizio, la pazienza. Per costruire squadre vincenti ci vogliono anni, noi dovremo cercare di metterci meno tempo velocizzando il percorso. Ci daranno una mano i giocatori più esperti".

Cosa le piace fare quando non gioca o non si allena?

"Sono un ragazzo molto tranquillo, vivo con la mia fidanzata e mi piace molto parlare e stare in compagnia, infatti sia a Catania, sia a Francavilla ero il capitano".

Chi sono i suoi modelli?

"Da piccolo tifavo Juve, ora tifo per un altro bianconero... Mi piacciono molto Hakimi, Cuadrado, Spinazzola e Perisic, li ammiro per quello che sanno fare nelle due fasi delle gare. Ma ora sono concentrato sul mio nuovo bianconero, quello del Cesena".