Cesena, ecco la ricetta per volare

Il terzo posto è da difendere per altri 90 minuti. Poi coi playoff si comincerà a fare sul serio

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di Daniele Zandoli

Dopo aver vinto il set, pardon, il match con la Carrarese viene naturale chiedersi ancora una volta quale sia il vero volto del Cesena edizione 102122. Si, perchè a distanza di quattro giorni i bianconeri più amati della Romagna sono stati in grado di esporre il peggio e il meglio di loro stessi. E quindi viene naturale chiedersi quale volto di questo dottor Jekyll e mister Hyde in versione calcistica si vedrà fra le dolci colline senesi sabato prossimo, quando si dovrà dare un senso a sei mesi tondi passati in terza posizione alle spalle delle due corazzate inarrivabili. L’allegria e l’orgoglio per lo storico punteggio tennistico rifilato alla tremebonda squadra di Di Natale ha presto lasciato il posto a un briciolo di delusione, ci sarà ancora da stare in apprensione con l’occhio fisso ai risultati sul cellulare. L’Entella è definitivamente lontana, il Pescara vincendo a Pistoia ha mantenuto a due punti il distacco.

Il Siena è in lotta per i playoff e darà l’anima, l’Imolese ha evitato la retrocessione diretta e farà i playout. Quindi? Quindi ancora una volta il Cesena dovrà cavarsela con le proprie forze. Sarà una sorta di ’mors tua vita mea’, prologo speciale di una lotteria playoff che si preannuncia torrida.

Il Cesena senza testa di Montevarchi torna a casa cornuto e mazziato. Quello garibaldino, tenace e aggressivo di giovedì sera non teme nessuno. Ecco, per mantenere il meritato terzo posto sarà importante aggredire, mordere, stare corti, giocare veloci nella maniera che ha scombussolato la Carrarese. Il Siena sarà meno arrendevole, ma il pallino è nelle mani e nella testa di Caturano e compagni titolari della doppia chance, vincere o pareggiare significa obiettivo raggiunto. E guai pensare di andare in Toscana puntando al pari perché il Cesena non ne è capace. Se Viali piazza il pullman davanti a Nardi perde largo e quindi meglio, molto meglio andare per vincere, per fare la partita, per prendersi con orgoglio quanto si merita, senza calcoli né remore.

In una serata entrata nella leggenda per il punteggio c’è anche il gol di Frieser. Dopo quaranta anni dalle splendide scorribande di Schachner torna nel tabellino un austriaco con le movenze per palati buoni, ed è un buon segnale. Aumentano i cecchini bianconeri, manca ancora il più atteso, Mattia Bortolussi, le cui polveri si stanno lentamente asciugando per i match che contano.