
di Andrea Baraghini
Venti minuti di un test in famiglia con la formazione della Primavera 2, fra l’altro terminata in modo non esaltante (6-4: quattro gol subiti sono tantini) per i ’grandi’ di mister Toscano. Solo uno scampolo di una gara di allenamento che però per Riccardo Chiarello può voler dire tanto. Può infatti significare l’uscita da quella sorte di limbo in cui si è ritrovato dall’inizio della preparazione, vissuta con le valigie in mano in attesa di una chiamata da un’altra squadra che però, per un motivo o per l’altro, non è mai arrivata.
Il tutto è avvenuto venerdì scorso quando dopo settanta minuti giocati fianco a fianco con i ragazzi di Nicola Campedelli, mister Domenico Toscano ha deciso di invertire la casacca e ricollocarlo nello scacchiere dei “grandi”. Un segnale? Chissà.
Rimane il fatto che dopo essere stato ignorato per tutto il precampionato, comprese le gare di coppa Italia contro Entella e Bologna e pure per la prima uscita di Olbia, il tecnico calabrese, per la prima volta, ha ritenuto opportuno provare soluzioni nuove che prevedessero anche il suo apporto. Che per venerdì a Pontedera arrivi la prima convocazione stagionale non è ancora dato sapere, ma se si ragiona per segnali questi arrivati e colti ci sono tutti.
Dopo una stagione, quella passata, vissuta piuttosto in ombra con soli tre gol segnati, anche se pesantissimi (il primo contro l’Imolese e quelli decisivi contro Olbia e Alessandria) tanta panchina e pochissimi gettoni, appena 13, da titolare, poteva sembrare abbastanza normale ritrovarselo ad inizio luglio nella lista dei partenti. Tutto questo anche se era sbarcato a Cesena con l’etichetta di top player per la serie C, essendo reduce da un’ottima stagione in cadetteria con l’Alessandria (30 partite, 4 gol e tre assist). Si è detto anche che le sue caratteristiche non si sposano bene con il modo di giocare di Toscano più propenso a schierare, anche dietro le punte, giocatori abituati a sfoderare la sciabola piuttosto che a colpire di fioretto. Suona piuttosto strano però che nel calcio di oggi, dove ogni giocatore è catalogato, schedato, descritto per numeri e tabelle , monitorati da Gps, e dove, molto banalmente , esistono decine di video su chiunque, si rimanga spiazzati dai pregi o dai difetti di chicchessia.
Allo stato attuale delle cose comunque conviene a tutti che Riccardo Chiarello venga recuperato e rimesso in pista. Primo perché è un giocatore a libro paga e che, a parte la scorsa stagione, ha sempre vissuto annate positive o comunque non ha mai fatto la figura dell’ultimo arrivato. Secondo, in una rosa comunque più risicata rispetto a quella dello scorso anno, l’apporto di chiunque è ben accetto e chissà che rimesso a nuovo anche dal punto di vista psicologico, Chiarello non torni ad essere un giocatore decisivo e molto importante.
Compito di Toscano, sempre se vuole, recuperarlo e farlo sentire parte del progetto da un lato; ma compito di Chiarello dimostrare di essere un professionista, cosa che peraltro ha sempre fatto sin qui, accettando la panchina, le decisioni tecniche e cercando, almeno nell’impegno, di dare il massimo per la causa. L’anno passato lo ha sempre fatto ed, infortuni a parte, è servito a poco. Ora però la situazione potrebbe cambiare, a vantaggio e per il bene del Cesena.
