"Cesena, il mio sogno è salire in B con te"

Tommaso Berti, il talento 2004 del Cavalluccio ha già ripreso ad allenarsi per preparare una stagione da protagonista in bianconero

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di Daniele Zandoli

In campo e fuori Berti Tommaso da Calisese dimostra più di quanto dica la carta di identità. Maturo e vivace, appunto come quando rifilò il gol dalla trequarti al Montevarchi al Manuzzi, crollando poi a terra per l’emozione.

"Non lo dimenticherò finchè campo. Io su quei gradoni ci sono cresciuto, avevo cinque anni quando mio padre e mio nonno Vittorio mi ci portarono e di lì ho sempre fatto l’abbonamento. Purtroppo il nonno non l’ha potuto vedere perché ci ha lasciato quattro anni fa. Ci fosse stato sarebbe corso in campo scendendo dal suo solito settore N in gradinata".

Dove passi le tue vacanze. Maldive, Miami, Ibiza?

"No, Calisese. Non avevo programmato nulla perché non sapevo quando sarebbe finita la stagione. Me la godo qui, coi miei amici. Al mare ci vado poco, preferisco la montagna o la piscina".

Uno cercato dal Milan deve cominciare a pensare in grande anche per le vacanze.

"Mi piace il mio mondo e voglio viverlo finchè posso. Sono stato molto gratificato per l’interesse del Milan, sono soddisfazioni importanti. Però tengo i piedi ben attaccati per terra, in umiltà. Sono un tipo tranquillo che non si monta la testa per questo".

Viste le premesse la carriera promette bene.

"Mi auguro naturalmente di fare la carriera migliore possibile, cercando di crescere a piccoli passi, passando per la serie B spero di arrivare in serie A e il sogno è di esordire in Nazionale. Per ora però lavoro duro per migliorare, farmi le ossa, esperienze. Non stacco mai, mi alleno anche adesso, poi vedremo".

Il sogno nel cassetto?

"Salire col Cesena. In serie B e poi in A. La gente, lo stadio, l’ambiente di Cesena merita la massima serie. L’abbiamo dimostrato anche la settimana scorsa ospitando benissimo la Nazionale. Meritiamo di più. Fin da bambino ho visto il Cesena in B e in A. E’ ora di tornarci".

A proposito di Nazionale, Mancini stravede per i giovani.

"Dopo l’exploit agli Europei e la delusione mondiale ha deciso di ricostruire partendo anche da gente che ha un solo anno più di me. Anche da chi non ha mai giocato in A come Zerbin, Gatti, Gnonto. Credo sia la strada giusta per ricostruire una grande Nazionale".

Come giudichi il tuo campionato scorso?

"Un buon campionato. Ho disputato otto partite da titolare e sono subentrato una ventina di volte, con un assist e un gol. A inizio stagione era impensabile. Sono soddisfatto e orgoglioso della mia stagione, la prima da professionista".

Viali poteva farti giocare di più, soprattutto a fine campionato.

"Le scelte del mister non si discutono. A lui devo molto, mi ha lanciato nel mondo dei grandi. Forse a fine stagione non mi vedeva in forma, ci può stare. Mi sarebbe piaciuto giocare uno spezzone dei playoff col Manuzzi palpitante".

Con la Primavera2 a fine stagione avresti potuto giocare di più?

"Il salto dalla Primavera2 alla prima squadra è enorme. Anche gli allenamenti con la prima squadra non sono paragonabili, sarebbe stato bello anche con la Primavera ma forse è stato meglio così, ottima l’esperienza anche per preparare i playoff. E’ stato meglio rimanere nel mondo dei grandi anche giocando col bilancino".

Con chi hai legato di più in spogliatoio?

"Tanto con Mulè, poi con Benedettini con cui mi sono divertito un sacco. Infine Frieser, lo aiutavo col mio inglese ed è nata una salda amicizia. Però mi sono trovato bene con tutti in uno spogliatoio molto unito. Tutti gentili, anche i più esperti non mi hanno mai fatto mancare un suggerimento e un aiuto. Non potevo chiedere di meglio".

E la prossima stagione? Dicono che Toscano prediliga gli esperti.

"Vedremo, il mercato comincia a luglio. Mi piacerebbe restare e aiutare il Cesena a conquistare la promozione. Anzi, voglio andare in serie B col Cesena".