Cesena, la mano di Toscano è già concreta

Nella prima vera amichevole disputata a Venezia i bianconeri hanno mostrato sprazzi e lampi di un gioco che potrà dare ottimi frutti

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Ossessionare l’avversario per costringerlo a ‘sporcare’ la giocata, a metterlo in difficoltà fin dall’inizio, dalle prime geometrie. I ritmi sono ovviamente ancora blandi, ma gli input del gioco di Domenico Toscano sono già nitidi: convinzioni che puntano sull’intensità, su una squadra che pare avere bandito quella costruzione dal basso a volte stucchevole e anche molto rischiosa che piace tanto di questi tempi, cara a Viali e letale al Cesena la scorsa stagione in momenti topici.

Parliamo ovvio di un calcio dei primi d’agosto quando tutti sono ambiziosi e nessuno ancora retrocede. Ma le linee guida ci sono già per un Cesena costruito per puntare molto avanti e che, dopo la composizione del girone B, anche i pronostici vedono nelle griglie più avanzate del campionato. La Reggiana resta sicuramente la forza più accreditata dopo gli 86 punti della scorsa stagione, ma sta perdendo qualche pezzo importante anche se mister Diana e l’ossatura sono rimasti, poi la sempre solida Entella (anche a livello societario) insieme al Cesena. Con il Gubbio come possibile guastafeste, condotto da Piero Braglia il più vincente mister in terza serie (quattro promozioni). Così per rispettare queste fasce estive Toscano ha dimostrato di volere una squadra che mentalmente sia portata a disturbare l’avversario per trasformare subito le difficoltà altrui in propri punti di forza. E questo vale sia nel 3-4-1-2 osservato nel successo nell’amichevole di Venezia che in quel 3-5-2 altro modulo tanto caro al mister calabrese. Movimento quindi e anche la capacità di cambiare posizione durante il match; la difesa a tre diventa poi a cinque quando è l’avversario che vuole farsi sentire, con il coinvolgimento dei ‘braccini’.

Si vogliono anche sfruttare le fasce; a Venezia non sempre è successo in fase propositiva ma l’idea è stata accentuata soprattutto quando è entrato Frieser. I punti poi devono essere chiari in mezzo al campo dove qualità e personalità devono emergere. Così capitan Bianchi ha già i tempi giusti per interrompere l’azione avversaria ma può fare di più, Chiarello possiede tecnica e movimenti per inserirsi e inventare. Le punte inoltre non diano punti di riferimento e i gemelli Shpendi lo hanno mostrato, Ma il reparto offensivo è ancora tutto da consolidare; il bomber Corazza a Venezia non c’era, e due attaccanti vanno portati a casa dal ds Stefanelli, i giovani come i gemelli Shpendi, il mediano Francesconi e il talentuoso Berti hanno incuriosito il tecnico in laguna. E se è vero che il mister di solito ha vinto con squadre esperte è altrettanto reale che sa capire quando un giovane è bravo e può dare una mano per arrivare lontano.