Cesena, l’incubo Matelica si è trasferito ad Ancona

La storia del trasloco e del cambio nome del club di recente più indigesto. Stessi dirigenti e staff tecnico. Domani arriverà con duemila tifosi al seguito

Migration

di Roberto Daltri

Domani alle 14,30 si annuncia un Manuzzi dal buon colpo d’occhio ma soprattutto per il calore dei tifosi dell’Ancona Matelicaie. Nel capoluogo marchigiano infatti è tornata la serie C con il trasloco, anche nella denominazione, del Matelica dannato ricordo dei bianconeri.

Ad Ancona è tornato così l’entusiasmo, ieri sera i biglietti venduti per la curva ospite erano 1533, oggi dovebbero arrivare a duemila. Per quanto riguarda i cesenati i miniabbonamenti (a quattro gare) sono 1973, mentre gli ultrà hanno rinviato la decisione di tornare o meno allo stadio, anche se la capienza sarà estesa fino al 75%, alla prossima settimana. Lunedì i gruppi della Mare avranno un incontro tra loro.

Ma cerchiamo di capire il percorso della nuova società marchigiana; fino allo scorso giugno Ancona sognava di tornare fra i professionisti dove ha vissuto anche stagioni in A ma restava impantanata nel campionato di Eccellenza.

Intanto il Matelica, provincia di Macerata e distante 76 chilometri da Ancona, dopo aver esordito alla grande in serie C e avere eliminato al secondo turno playoff proprio il Cesena in un modo che nessuno in Romagna ha potuto dimenticare, in estate cercava una casa all’altezza. Così è diventata concreta l’idea di Mauro Canil, patron e presidente del Matelica, di trasferire la squadra ad Ancona e farle disputare le gare interne allo stadio del Conero.

Si è trattato di un vero cambio di denominazione; il Matelica in pratica è diventato l’ Ancona Matelica, Mauro Canil è rimasto presidente, Roberta Nocelli era direttore generale a Matelica e ha mantenuto il ruolo ad Ancona e sono stati confermati i due protagonisti sul campo della scorsa stagione: Gianluca Colavitto (foto) mcome allenatore e Francesco Micciola nel ruolo di direttore sportivo. Ma da Matelica il presidente Canil ha voluto portarsi i principi che gli hanno permesso di partire dalla Prima categoria per arrivare alla C e ora al secondo posto a un punto dalla Reggiana e con due lunghezze sui bianconeri. In questa stagione la squadra è stata molto rinnovata su input dello stesso Canil; infatti i calciatori della scorsa stagione avevano contratti annuali così per rinvigorire le ambizioni dei biancorossi Micciola ha cercato e ingaggiato giovani con grande voglia di emergere o giocatori da riscatto.

Ad esempio ha pescato anche fra gli ex della Vis Pesaro e del Ravenna. Insomma ad Ancona, sempre seguendo le idee di Canil, si cerca di proporre un calcio territoriale e orientato sui giovani, si cercano giocatori funzionali al progetto e al calcio che Colavitto chiede alla sua squadra. E di sicuro fra i due responsabili tecnici e la società esiste un rapporto rivolto ai valori della persona. La scorsa estate Francesco Micciola era stato avvicinato dal Pescara ma avendo dato la parola a Canil ha lasciato cadere la proposta. L’Ancona Matelica a parole ha come obiettivo una salvezza anticipata ma arriva da quattro vittorie consecutive e solo una volta ha concluso una partita senza segnare.

Ieri intanto il bianconero Cristian Shpendi, 18 anni, assente ovviamente domani, ha segnato la terza rete della nazionale albanese Under 19 che ha battuto 3-1 il Montenegro.