Cesena, ora si va alle Final Six

La squadra di Monica . Tartaglione ha sconfitto. Parma due volte su tre. ed ha centrato il traguardo

Il sitting volley Cesena ha conquistato l’accesso alle final six nazionali che a maggio metteranno in palio il titolo tricolore. Il verdetto è emerso al termine delle gare che nello scorso fine settimana si sono svolte a Cesena, nella palestra Collodi di Villa Chiaviche.

Nell’arco di due giorni decisamente molto intensi, la formazione paralimpica del Volley Club ha incontrato a più riprese il Cedacri Gioco Sv Parma. L’obiettivo era quello di uscire come testa di serie del girone e così è stato: la compagine romagnola, dopo aver vinto due gare su tre contro le vicecampionesse italiane, si è così qualificata per la fase finale del campionato. "Noi e Parma siamo due squadre forti, con gli stessi obiettivi nei confronti del sitting volley - commenta coach Monica Tartaglione - siamo un gruppo compatto, ci siamo comportate bene in attacco e a muro. Ringrazio le ragazze per il bellissimo weekend, il presidente Morganti da sempre presente al nostro fianco e il Comune di Cesena che ci supporta da anni. E poi a nome di tutta la squadra vorrei ringraziare lo staff che si è preso cura di noi in questi giorni, facendoci giocare con serenità. Senza dimenticare anche il pubblico che ha riempito gli spalti".

Sulla stessa falsariga anche il presidente Maurizio Morganti: "Sono orgoglioso che la nostra squadra, nata da una felice intuizione di Monica Tartaglione ed Elisabetta Piraccini nel 2014, con questa vittoria abbia centrato la qualificazione alla finale nazionale a sei squadre a maggior ragione come testa di serie del girone. Il talento e l’abnegazione di tutte le parti coinvolte, giocatrici e staff sono stati fusi per ottenere questo primo importante obiettivo".

Anche il vicesindaco e assessore allo sport Christian Castorri ha presenziato alla tappa cesenate: "Abbiamo assistito a un evento importante: aver messo in mostra la pallavolo da seduti del nostro territorio ha senz’altro veicolato quel forte messaggio di inclusione sociale implicito nella disciplina stessa e che noi vogliamo sempre portare avanti".

Luca Ravaglia