Cesena, Pieraccini e David giovani note liete

A Montevarchi le assenze in difesa richiedevano scelte drastiche eToscano non si è tirato indietro inserendo i due classe 2004

Cesena, Pieraccini e David giovani note liete

Cesena, Pieraccini e David giovani note liete

di Daniele Zandoli

Anche se sono passati alcuni giorni, torniamo per un attimo sulla gara di giovedì. La sestina rifilata dal Cesena al San Donato Tavarnelle non fa che aumentare il rammarico per come andrà a finire questa stagione. I toscani sono stati vittime della loro pochezza, obiettivamente disarmante soprattutto verso il termine del match quando le differenze tecniche sono apparse enormi; ma anche della rabbia intensa dei bianconeri che non hanno mai smesso di attaccare a testa bassa, neanche quando l’ennesimo infortunio fra i pali, figlio di antichi difetti, aveva permesso ai locali di tornare in vita.

Lo splendido Stiven Shpendi di questi tempi ha spento immediatamente la fiammella gialloblu, riprendendo in mano sin dall’inizio della ripresa l’iniziativa e rimettendo a posto le carte e le cose. Il bollettino finale parla di sei gol uno più bello dell’altro, di almeno un altro paio sbagliati solamente per egoismo da goleador a cura dello stesso ragazzo albanese e anche da parte di Corazza. L’arbitro, probabilmente, si stava divertendo ad assistere ai ’numeri’ dei ragazzi del Cavalluccio e avrebbe voluto continuare, decretando pure un recupero importante e sottoponendo la squadra di Buzzegoli ad una umiliazione forse pure eccessiva.

Se la gara fosse durata un’altra manciata di minuti il conto finale sarebbe stato ancora più devastante per il morale dei locali. Ancora una volta la cooperativa del gol ha funzionato, solo Bumbu non ha ubbidito agli ordini esagerando con una doppietta in una serata in cui ben cinque bianconeri hanno partecipato alla festa. Occorre dire che le assenze della difesa in giallo hanno contribuito non poco al rafforzamento del record dell’attacco più prolifico del girone che ora ha al suo attivo ben 63 reti realizzate contro le 24 fin qui subite.

In una serata del genere diventa veramente difficile trovare il pelo nell’uovo e può anche succedere che non ce ne sia nemmeno uno e questo per la prima volta in campionato.

Non siamo teneri con Toscano quando sbaglia, però occorre riconoscere che stavolta non ha sbagliato una mossa. In primis buttando in mischia giovani in gamba come Simone Pieraccini e Antonio David, entrambi classe 2004 e prodotti del vivaio sempre più forza vitale della squadra. Le gravi carenze numeriche in difesa richiedevano scelte drastiche e il tecnico non si è tirato indietro, sorprendendo. Niente arretramento del Calderoni attuale, vittima del proprio stato psicologico in caso di ulteriore prova incolore. Questi ragazzi ce la mettono tutta, nessuno di loro può essere tacciato di tirare la gamba indietro e di non cercare di rendersi utili. Ma, si sa, a volte le stagioni nascono male e proseguono peggio. Però offrono anche a chi sa reagire opportunità di rinascita e questo può capitare a Calderoni, a Ferrante, a Chiarello e a Bianchi, vale a dire quelli che finora hanno convinto meno. Bene fa Toscano a tenerli caldi perché ci si augura che i playoff durino fino a metà giugno e quindi servirà il lavoro di tutti. Bianchi, ad esempio, a Montevarchi ha giocato discretamente.

Queste prove devono servire a plasmare la testa del gruppo per evitare di incorrere nei soliti guasti puntualmente identificati dal tecnico in queste settimane. Giovedì dopo il match Toscano ha parlato di salto di mentalità. Forse non tutto è perduto, non tanto per il primo posto a raggiungere il quale servirebbero i suicidi in coppia di chi sta davanti ed è quasi impossibile. Si ipotizzava che la Reggiana potesse chiudere in testa e che l’Entella per la legge dei grandi numeri potesse “forare”. Sta succedendo, il Cesena però deve continuare a vincere e poi stare a guardare cosa famnno le altre perché il proprio destino, col pareggio del Manuzzi di sabato, purtroppo l’ha consegnato agli altri. Ecco perché la sestina di giovedì aumenta il rammarico. Come se non bastassero già tutti gli altri.