
di Roberto Daltri
Quanta adrenalina, quanta suspance nel corso di quella serie di rigori che ha richiesto diciotto tiri dagli undici metri per stabilire che fosse il Cesena ad approdare ai trentaduesimi di Coppa Italia contro il Bologna (ieri è iniziata la prevendita, si giocherà l’11 agosto alle 21.15 al Dall’Ara). Un regalo doppio: il passaggio del turno non solo riporta dopo undici anni il Cesena davanti al suo ’avversario avversario numero uno’, ma sfata anche la tradizione negativa dei rigori che nelle ultime stagioni aveva sempre regalato amarezze ai bianconeri.
"Abbiamo regalato e ci siamo regalati un passaggio del turno importante - è l’analisi del tecnico Domenico Toscano -; i ragazzi sono fieri di questo. Abbiamo disputato un primo tempo nel quale abbiamo fatto vedere delle ottime cose sul piano del gioco, del movimento e dell’intensità".
Nella ripresa però le cose sono andate meno bene: "Avevamo inziato discretamente andando vicini al terzo gol, poi è normale che quando perdi di intensità anche nei cambi con giocatori ai quali devi far disputare qualche minuto per far riassaporare il gruppo e il campo, rischi di ’allungarti’ e di non arrivare coi tempi giusti. Sapevamo che potevamo pagare qualcosa: i ragazzi sono stati bravi a capire che non è ancora il momento di andare ai cento all’ora".
In questo momento uno degli obiettivi di Toscano è quello di riportare per gradi in campo e in condizione gli infortunati: contro l’ Entella sia Corazza che Saber sono rientrati: "Saber aveva tre allenamenti nelle gambe, Corazza due, ma volevo far assaporare loro il campo e l’adrenalina della partita".
Il Cesena ha presentato in campo alcuni dei suoi giovani, oltre a Cristian Shpendi nell’undici iniziale erano infatti presenti anche Alessandro Giovannini e Matteo Francesconi. "Per ora restano con noi, su Giovannini abbiamo intravisto in lui qualcosa che può dare alla squadra, adesso sta a lui crescere come deve crescere tutto il gruppo. Non deve accontentarsi di questa prestazione: siamo al calcio d’agosto, il campionato è altra cosa".
Uno Shpendi è partito per Empoli (anche se domenica sera Stiven era ancora allo stadio), l’altro, Cristian, invece ha preso per mano l’attacco bianconero confermando la sua confidenza col gol: "Sono contento di essere partito con un gol realizzato alla prima uscita ufficiale, la responsabilità fa parte di questo lavoro e io la vivo bene. Ho visto che Giovannini calciava e ho pensato di mettermi dove poteva arrivare la palla se non fosse entrata in porta. Ho preso bene le misure e a quel punto ho dovuto solo appoggiarla".