Cesena Triathlon, l’esempio di Fernandez

Uscito dal tunnel dell’alcolismo, l’atleta 48enne dopo aver rischiato la vita, ha cominciato a pedalare e ha buttato via la bottiglia

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di Luca Ravaglia

Il bivio decisivo nella vita di Oswaldo Fernandez è arrivato 14 anni fa. E’ arrivato dopo il secondo incidente stradale compiuto col tasso alcolemico decisamente oltre i limiti consentiti, l’auto distrutta, la patente ritirata e una bicicletta rimasta come sola alternativa per spostarsi. Fernandez quel bivio lo ha superato pedalando, finalmente nella direzione giusta. E da allora le pedalate sono salite di colpi, mentre le bottiglie di alcolici sparivano per non tornare, e la vita prendeva tutta un’altra forma, quella dei sorrisi che cancellano i silenzi.

Oswaldo Fernandez è nato in Costa Rica, vive in Romagna, ha 48 anni, una compagna, dei figli e tante ottime ragioni per essere felice. Tanto da voler raccontare la sua storia a chi dal tunnel dell’alcolismo non è ancora riuscito a uscire, con l’intento di convincere tutti che ogni tunnel ha una fine e in fondo c’è sempre la luce. Sabato ha partecipato all’8ª edizione del Triathlon Olimpico di Cesenatico nella squadra del Cesena Triathlon, vincendo la staffetta di categoria insieme a Nicola Santarelli che lo ha accompagnato nella frazione nuoto e Federico Benini che ha fatto lo stesso con la corsa. "Siamo contenti di aver accolto Oswaldo in questa nuova avventura sportiva – ha commentato il presidente di Cesena Triathlon Michele Montalti – perché la nostra società è sempre pronta a sostenere iniziative mirate all’inclusione sociale impegnandosi a promuovere la cultura del movimento, indispensabile per avere popolazione attiva e in salute. Oswaldo è un bellissimo esempio di come lo sport possa aiutare le persone a superare dipendenze e momenti difficili, il suo percorso spero possa aiutare tante altri ragazzi".

Il contatto tra il sodalizio cesenate e Fernandez è avvenuto quasi per caso, ma in poco tempo sono già state gettate le basi per un rapporto di collaborazione solido e duraturo, magari anche attraverso incontri formativi nelle scuole. "Il mio scopo – spiega Fernandez – è portare la mia storia come esempio. Quando ero vittima dell’alcool passavo le sere a bere circondato da tanti amici, ma svegliandomi al mattino e trovandomi sempre più solo. Non è stato facile, ma l’occasione giusta è arrivata dopo il secondo incidente che mi ha visto coinvolto. Avrei potuto anche non essere qui a raccontarlo e invece è andata bene. Senza patente, ho cominciato a pedalare, prima come unica alternativa, poi sempre più convinto. Mi sono appassionato, ho aumentato i chilometri e al frequenza delle mie uscite, ho perso chili, ritrovato la forma e buttato tutte le bottiglie".

I risultati sono arrivati: tante partecipazioni alla Nove Colli, due vittorie alla corsa ciclistica 2xBene e tre medaglie di bronzo al campionato romagnolo. "Quello raggiunto non è un punto di arrivo, ma una nuova partenza, fianco a fianco con l’imprenditore Claudio Campedelli di Savignano che sostiene in maniera incredibile il mio impegno nel progetto ‘Soffia la vita’. Perché vincere le corse è bello, ma aiutare gli altri a ritrovare se stessi lo è molto di più".