Vietato fermarsi alle recriminazioni ma anche se sono brutte e fastidiose quando tornano in mente (e tornano...), esistono eccome; sono una valanga distribuite soprattutto in due periodi nel corso di una stagione di un Cesena, a cinque giornate dal termine della stagione regolare, che è a -6 dalla Reggiana capolista e a -2 dall’Entella seconda, con un terzo posto ormai blindato. La battaglia bianconera però non finisce qui e vanno analizzati i momenti bui dai quali la squadra si è ripresa ma che sta pagando pesantemente con poche illusioni (vietato mollare però: questo deve essere chiaro e lampante) per la vetta, battaglia aperta invece per quello che riguarda la seconda piazza. Ovvio che la Reggiana deve crollare, che l’Entella deve sbagliare e che il Cesena deve essere perfetto, questo è palese e sotto gli occhi di tutti.
Il primo e grosso handicap nel campionato del Cavalluccio è stato il ‘settembre nero’ con il Cesena in pieno rodaggio, squadra non ancora tale, partite che non si riuscivano a chiudere e la cronica incertezza tra i pali già affiorata e nodo di tutta quanta l’annata. In quel mese il Cesena raccolse 5 punti in altrettante gare, la Reggiana 12, l’Entella 7, partenza alla moviola poi compensata o quasi. Inoltre l’ultimo incontro del 2022, prima giornata di ritorno il 23 dicembre: il Cesena a Carrara pareggia 1-1 raggiunto nel finale, mentre Reggiana ed Entella liquidano la Torres (1-0) e la Lucchese (2-1). Dopo la fine del girone di andata (17 dicembre) la Reggiana era in testa con 40 punti, seguivano Gubbio a -1, Cesena a -3, Entella e Pontedera a -7.
Ma quello che fa la differenza, ed è difficile darsi pace, sono i tre match subito dopo il ko al Manuzzi con la Reggiana (1-2). Era il 20 febbraio, i granata scattarono a +7 e in quel turno l’Entella travolse il Montevarchi (3-0). In Romagna pareva proprio finita la corsa al primo posto invece non era così, non sarebbe stato così se nelle successive tre gare si fosse realizzato il bottino pieno, invece sono arrivati solo pareggi pieni di recriminazioni: 0-0 a Fiorenzuola con rigore negato a Chiarello in una partita poco incisiva; rocambolesco 2-2 arpionato nel finale al Manuzzi con la cenerentola Montevarchi in una prova confusa e caratterizzata da incertezze difensive e di chi era tra i pali. Poi Gubbio. Il Cesena va in vantaggio con Bumbu, ma viene raggiunto in pieno recupero mentre l’Entella espugna Reggio Emilia 1-0.
Quei tre mancati successi pesano enormemente sull’handicap attuale: i bianconeri in quel brevissimo periodo ottengono solo tre punti, i granata quattro (0-0 in casa con la Carrarese, tutto facile a Pesaro e ko con l’Entella), mentre i liguri filano a punteggio pieno raccogliendo nove punti, successi ad Ancona, con il Fiorenzuola e a Reggio Emilia. La differenza attuale sta soprattutto lì. Sottolineando comunque che il Cesena si è poi ripreso vincendo con Entella e ad Ancona, la Reggiana ha pareggiato a Pontedera e regolato di misura la Torres, l’Entella dopo la botta in Romagna ha sepolto il Tavarnelle. Quei tre pareggi si stanno rivelando maledetti più del ‘settembre nero’ che era stato recuperato o quasi.