Chiarello trascina, Albertini è sulla strada giusta

Migration

Lewis 7. L’esultanza dopo il rigore parato dice tutto sul suo stato d’animo. La tensione all’inizio c’è, subito un’uscita ben assestata fa crescere l’autostima. Il guizzo sul penalty lo manda in paradiso. Un pomeriggio perfetto dopo settimane sofferte

Kontek 6,5. Cardinali non è Mbappè, ma dalla sua parte succede poco nulla e questo è il compito del difensore.

Lepri 6. Un disimpegno sbagliato in avvio rischia di dare coraggio alla Fermana. Per il resto ordinaria amministrazione anche se con qualche sbavatura.

Coccolo 6. Blinda la zona centrale per evitare sorprese.

Pieraccini 5,5. Si addormenta su Eleuteri e dal nulla crea un rischio per il Cesena. Soffre l’esuberanza dell’ex Nannelli.

Zecca 6,5. Si ricorda di essere un esterno capace di fare male. La Fermana dalla sua parte non spinge e questo lo agevola.

Calderoni 6,5. Finalmente inquadra la porta e chiude la gara.

Francesconi 6. Non prende rischi, fa cose facili, indovina l’imbucata per Cristian sul secondo rigore. Può diventare utile.

Bumbu 6. Ha voglia, prova anche qualche giocata fuori dallo sterile fraseggio e così nasce il primo gol. Farà comodo anche quando le partite conteranno.

Brambilla 6. Il ragazzo c’è, testa alta e palla in verticale sono il suo credo.

Albertini 6. Corre, lotta e si impegna. La condizione ancora non lo assiste, ma la strada è quella giusta. Troppo precipitoso su Nanneli nel rigore , unica macchia del pomeriggio.

Chiarello 7. Capitano e trascinatore. Amministra, segna e catechizza i compagni. Tutti lo cercano e lui (nella foto) si fa trovare. Un buon segnale in chiave campionato.

Ferrante 6. Ci voleva il gol e il gol è arrivato. Solita generosità che lo porta a intestardirsi in giocate che non sempre gli riescono. Il rigore lo realizza di rabbia

C. Shpendi 6. Anche lui con le gambe e la testa appannati dall’infortunio. Cresce con il passare dei minuti , va vicino al gol e si procura il rigore.

Udoh 6. Bella giocata sul gol di Calderoni, poi si mangia un “tap in” facile facile. Sempre nel vivo.

Andrea Baraghini