De Falco: "A Savignano crediamo nei giovani"

Oggi il settore giovanile della Savignanese è diventato una perla nel panorama regionale. Merito di un ex bomber e di chi ha creduto in lui

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di Ermanno Pasolini

Franco Totò De Falco, 63 anni, dal 2014 e quindi da quasi otto anni, è direttore generale e responsabile del settore giovanile della Savignanese Calcio che partecipa al campionato di Eccellenza. Un ottimo passato da centravanti, Totò De Falco ha militato in squadre di calcio importanti ed anche di una certa tradizione come Cesena, Como, Catania, Salernitana, Forlì, Reggiana, Siena e Trieste, giocando e divertendosi in campionati di serie A, B e C. Originario di Pomigliano D’Arco, Totò abita in Romagna dal 1976, a Longiano e a Cesena e oggi a Calisese di Cesena.

Quando ha iniziato a tirare calci nel pallone?

"A nove anni a Pomigliano D’Arco. A 17 anni sono arrivato a Cesena e con la squadra bianconera ho debuttato in serie A nel maggio del 1977 in Cesena-Milan".

A Trieste viene ricordato ancora oggi come il grande bomber, uno dei più grandi nella storia del club.

"Lì ho trascorso sette anni, quelli più belli della mia carriera vincendo 2 campionati in serie C segnando in totale 82 gol e detengo ancora il primato di ben 25 gol segnati in un anno".

Ci racconta di quando e soprattutto come è arrivato alla Savignanese Calcio?

"La prima volta c’ero stato nel 2000 come allenatore dei Pulcini e degli Esordienti e avevo conosciuto il presidente Marco Marconi e Giuseppe Rocchi responsabile della Juniores. Poi nel 2014 il presidente del tempo, Bruno Magnani, mi chiamò per fare da collant far la Prima Squadra e il Settore Giovanile". Un amore che dura da otto anni, anche con tre cambi di presidenti?

"Ho accettato di tornare perchè conosco bene la serietà della dirigenza. Poi c’era e c’è la mia amicizia con il mister Oscar Farneti".

Oggi quale è il suo ruolo nell’ambito della Savignanese Calcio?

"Nella attuale società presieduta dalla presidentessa Cristina De Zardo e dallo sponsor Nino Urbinati, il mio ruolo è quello di direttore generale dei gialloblu".

Quale è il segreto del suo successo?

"Sono oltre 50 anni che vivo nel mondo del calcio che ha rappresentato e continua ad essere la mia grande passione. Ho portato nella Savignanese Calcio la mia esperienza e la mia professionalità. Alla base di tutto c’è il credere nei giovani e nei progetti gialloblu c’è proprio la crescita del settore giovanile che oggi è diventato uno dei più rinomati della Romagna. Ogni anno diamo giocatori a società professionistiche e la nostra prima squadra è composta da quindici giovani che arrivano tutti dal nostro settore giovanile".

Avete giocatori che militano attualmente in club di serie A e B?

"Certamente. In questo momento abbiamo Bagnolini portiere del Bologna che ha già debuttato in serie A; un altro portiere Pollini è al Cesena, un terzo Bugli in questo momento è con l’Atalanta e un quarto Pirini è al Rimini. Poi gli attaccanti Berti e Lantignotti entrambi 2007 al Cesena; Toni attaccante al Bologna. E sono solo alcuni. E’ il segnale che abbiamo investito nella qualità degli allenatori e poi abbiamo una grande struttura grazie agli investimenti dell’amministrazione comunale di Savignano sul Rubicone".

Di quanti collaboratori si avvale?

"In primis ringrazio la Savignanese Calcio che ha sposato le mie idee sui giovani. Poi Andrea Maruca che è al mio fianco in tutto e per tutto".

Come potremmo definire il suo rapporto con mister Davide ’Momo’ Montanari?

"Schietto e sincero. Lui crede ai giovani e quindi alla politica della società. E’ un allenatore sicuramente molto preparato".