Don Bosi e un torneo che unisce calcio e fede

Il parroco di Villa Chiaviche ha organizzato incontri per ragazzini delle parrocchie vicine che ha ottenuto un grande successo

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di Luca Ravaglia

L’immagine è quasi quella d’altri tempi: il campanile di una chiesa di periferia che veglia su un campo da calcio con giusto quello che serve per divertirsi. Bastano due porte, un pallone e tutto l’entusiasmo di un sacerdote che non pratica sport, ma sorride sempre e ha riunito in parrocchia un esercito di bambini e ragazzi per i quali organizza tornei e cene a base di piadina e salsiccia, lasciando sempre e comunque al centro il piatto forte del repertorio, la fede.

Don Daniele Bosi ha 37 anni ed è il parroco di Villa Chiaviche e Gattolino, una comunità che vive immersa nella prima campagna cesenate, con l’autostrada che corre sullo sfondo e la consapevolezza che nel terzo millennio mantenere modelli di aggregazione alla Don Camillo non è affatto semplice, anzi sembra quasi del tutto anacronistico.

Don Daniele, veder crescere i ragazzini in parrocchia sta diventando una rarità. Il calcio l’aiuta in questo?

"Intendiamoci, non è questione di lanciare esche o di indorare la pillola. La vita in parrocchia ruota attorno alla fede e su questo non si discute. Però ci sono tanti modi per passare insieme del tempo di qualità e tra questi c’è il nostro torneo che pare riscuotere veramente un grande successo…".

Gioca anche lei?

"Io sono più allenato con la mandibola… Però mi diverto da matti. E’ un piacere vedere tanto entusiasmo, da parte di tutti i ragazzi ma non solo da parte loro. Perché il bello non è solo la partita in sè, ma tutto quello che ci ruota attorno, come la grande partecipazione a livello organizzativo dei genitori, le cene tutti insieme a base di piadina e salsiccia e o, ovviamente, la messa. Che non manca mai".

Ci parli un po’ del torneo.

"Vengono ragazzi da tutta la zona. Siamo arrivati alla seconda edizione di un progetto che si è radicato immediatamente e che abbiamo tutte le intenzioni di continuare a valorizzare. Abbiamo iniziato il 20 giugno e la finale c’è stata giovedì 14 luglio. Siamo andati in campo ogni lunedì, mercoledì e venerdì a partire dalle 21 dopo la messa delle 20.30 alla quale i ragazzi, con la loro divisa sportiva, sono chiamati a partecipare. L’impegno è tanto, perché gestire tre appuntamenti settimanali non è semplice. Se ne poteva fare uno? Magari sì, ma qui non ci si risparmia mai ed in nessun campo". Chi partecipa?

"Nel gruppo calcio dagli 8 ai 10 anni si sono presentate le parrocchie di Villa Chiaviche, Gattolino, Pioppa, Ponte Pietra e Calabrina. A calcio nel gruppo 11-13 anni giocano Gattolino, Villa Chiaviche, la squadra del Mare, Cesenatico e Pioppa. E non dimentichiamo che c’è anche il torneo di pallavolo, che si disputa in contemporanea…".

E poi tutti a cena.

"Meritano un grande ringraziamento i volontari della cucina: ottimo menù e ricavato a sostegno delle attività parrocchiali". Che sono tante.

"L’ozio non fa per me. In canonica, ci sono due cose delle quali mi sono sbarazzato: la televisione e il divano. Le cose da fare sono sempre tantissime e non c’è tempo per starsene con le mani in mano".

Essere un sacerdote giovane però aiuta?

"Sono giovane, ma sorridendo a volte dico di essere ‘vecchio dentro’. Sono un grande appassionato di storia, mi piace effettuare studi e ricerche e mi rendo conto che i nomi dei cantanti che circolano di questi tempi per me sono quasi tutti sconosciuti. Ma non importa, compenso il tutto con l’entusiasmo. Il nostro centro estivo conta 360 iscritti, cento dei quali frequentano le medie e le superiori. Ne sono molto orgoglioso".

Negli Stati Uniti si dice che Dio sia appassionato di football americano, tanto da garantire che in campo vinca sempre la squadra che lo merita. Dio ha certamente molto altro da fare, ma resta il fatto che il lunedì, il mercoledì e il venerdì sera, guardando verso la sua parrocchia di Gattolino, è davvero difficile che non abbia sorriso e che non continui a farlo.