"Futsal, un capolavoro tecnico e societario"

Il d.g. Ionetti commenta la splendida promozione: "Il momento chiave? Dopo la sconfitta in Coppa Italia. La rabbia si è trasformata in forza"

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Le feste sono già cominciate, sabato sera subito dopo la A2 matematica, la cena al ‘E Parol’ insieme al presidente del Panathlon Dionigio Dionigi appassionato tifoso, poi domenica il pranzo a casa del capitano Pasolini. Così la Futsal Cesena gioisce per un traguardo storico ottenuto a 22 anni dalla fondazione, gli ultimi dieci in crescendo continuo. Paolo Ionetti di questa società, che ha riportato la A del calcio a 5 a Cesena (c’era già stata con Paolo Para) è il direttore generale, l’anima, l’architetto, supportato da un gruppo tecnico e dirigenziale fondamentale nella creazione di un team in testa dalla prima giornata. Impressionanti le cifre: in 21 gare 126 reti realizzate, 23 subite, otto partite senza subire reti, una sola sconfitta (con Reggio Emilia), due pareggi. Sabato il campionato verrà concluso a Sant’Agata Bolognese poi dall’1 al 4 giugno a Salsomaggiore scudetto in palio contro le vincenti degli altri sette gironi.

Direttore Ionetti che campionato è stato?

"Durissimo, pesante, emozionante nel girone più impegnativo. Un successo costruito soffrendo, netto, schiacciante, un capolavoro tecnico e di organizzazione societaria".

Quale era l’obiettivo?

"Competere per il campionato dopo il terzo posto di un anno fa e l’uscita al secondo turno playoff. Ma le favorite erano Olimpia Reggio Emilia soprattutto, la Pro Patria San Felice".

Quando ha capito che poteva essere l’anno giusto?

"Dopo la partenza sprint. Altri hanno tentennato noi non sbagliando un colpo ci siamo costruiti un ‘tesoretto’ così abbiamo assorbito la sconfitta di Reggio Emilia e il pari con l’Aposa Bologna, vincendo lo scontro diretto con la Pro Patria".

Per il salto di qualità è stato determinante l’ingaggio di Osimani?

"Sicuro, è un vincente nato, ha portato la giusta mentalità. La squadra ha saputo reagire a ogni difficoltà. Poi Vignoli il migliore giocatore del torneo, è all’ottavo campionato vinto, fantastico il gruppo di Cesenatico. Capitan Pasolini è stato un riferimento costante. Ma è il successo di tutti".

Ripartirete dal tecnico quindi?

"Per noi è confermato, penso e spero pure per lui. Anche se essendo responsabile della nazionale di San Marino, ha grande visibilità, piace in Germania e in A. Inoltre fa il pendolare da Chiaravalle. Sarà la prima mossa. Speriamo che Vignoli risolva i problemi fisici, continueremo a puntare sullo zoccolo duro. Da noi il gruppo italiano è vitale anche se il croato Jamicic ha sbloccato 11 gare e significa tanto".

Il momento cruciale della stagione?

"Sa cosa mi ha detto l’allenatore dopo la rocambolesca sconfitta con l’Itria nella finale di Coppa Italia? ‘Paolo questa medaglia d’argento diventerà di platino’. Li ci siamo resi conto del nostro reale valore. La rabbia si è trasformata in forza".

In A2 quale sarà l’obiettivo? "Stiamo lavorando per meritare e conservare questa categoria, mettendoci tutti alla prova". Quanto cambierà?

"A livello tecnico moltissimo, gli stranieri dovrebbero essere tre, potremmo avere un vantaggio con il gruppo di italiani"

E a livello economico?

"Raddoppiano le spese, solo l’iscrizione costa 15mila euro. Non abbiamo un patron, ma vari amici che ci supportano, speriamo continuino a farlo anzi che aumentino".

Parlare di 100mila euro per il nuovo campionato è fuori luogo?

"E’ presto per fare dei conti, vanno valutate tante situazioni ma la cifra non è inventata".

Leonardo Serafini