Il Cesena ha dimostrato di saper soffrire

I bianconeri calati dopo un bel primo tempo nella ripresa hanno giocato meno bene, ma sono stati duri, compatti e battaglieri

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Il Cesena sta imparando anche a ‘sporcare’ le partite, a vivere e a sapersi adeguare nelle difficoltà (a Rimini più come pressione nel finale; perché i biancorossi non sono mai stati pericolosi realmente), a essere compatto e battagliero, ossia lo spirito indispensabile in C indipendentemente dai valori tecnici. Una squadra può anche avere tanta qualità ma se non ha pure questo conta poco, viene ridimensionata. Soprattutto quando non si riesce più a tenere saldamente in mano il volante, muovendosi in una metà campo sola come è successo per un’ora al Neri. E quando si manifesta autorità netta, così come era successo nel ko interno con la Carrarese, è troppo poco e rischioso segnare solo una rete.

Ma contro il Rimini, calata fisicamente, la squadra di Toscano non ha preteso di essere quella della prima ora, come invece aveva insistito e cercato di fare contro i toscani: non ne era più in grado. Ha giocato diversamente, esteticamente peggio però in modo adeguato alle circostanze contro un Rimini che puntava tutto sul lancio lungo per un Vano mai semplice da contenere.

Le idee del calcio di Toscano sono chiare, c’è già una identità: recupero palla, pressione, intensità, autorità, ovviamente è lontana la continuità in questo inizio stagione. Poi la conferma che alcune individualità sono di livello elevato (Saber, Corazza, Prestia in particolare), le altre invece dovranno crescere. La rete dell’attaccante bianconero se fosse stata realizzata in A sarebbe diventata la copertina di tutte le trasmissioni sportive. Anche lo spirito collettivo non manca, difetta ancora la miscela tecnica collettiva, come durata, ma a questo punto ci sta. L’importante è sapersi arrangiare quando non si riesce più a dettare legge.

Nella prima ora di Rimini la prestazione è stata simile a quella contro la Carrarese, la mezz’ora finale invece è stata diversa come atteggiamento di gestione anche se i toscani in questo momento valgono più dei biancorossi.

Fondamentale era portare a casa i tre punti e non solo per entusiasmare i tifosi che li aspettavano e li meritano, ma soprattutto per accendere il motore dell’ambiziosissimo campionato bianconero dopo il blocco inatteso arrivato contro gli apuani.

Il torneo intanto è già complicato anche per gli altri, vedi Reggiana. E proprio per questo a ogni angolo spunta una buccia di banana, e domani tale è la Torres, ripescata, ancora ferma al palo in classifica ma guai se venisse valutata come una pratica semplice e scontata, anche perché mancherà l’allenatore squalificato una giornata dopo l’espulsione nel derby. Questo pensiero forse era spuntato dopo la prima parte del match con la Carrarese e il conto è arrivato subito. Toscano ha anche le alternative per distribuire le energie di squadra nei tre incontri in una settimana (domani i sardi, domenica a Fermo). A Rimini sono arrivati i primi passi di stagione, il cammino deve continuare di spinta, altrimenti l’avere soddisfatto la fede dei tifosi conta sì ma molto, molto meno.