"Il Cesena per me è stato un’incompiuta"

L’ex ds Pelliccioni: "Non meritavo l’addio, spero un giorno di finire l’opera. Modesto? In una piazza così non porterei più un giovane".

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di Gianluca Mariotti

Alfio Pelliccioni, se pensa alla sua esperienza a Cesena, con promozione in C e salvezza, cosa le viene in mente?

"Un quadro che stavo pitturando e l’ho lasciato lì, non l’ho ancora finito. Il mio lavoro non è stato completato. Spero un giorno di finire quello che avevo pensato nella mia testa, per il terzo anno a Cesena".

Ritiene che la decisione della società di interrompere il rapporto non sia meritata?

"Per l’andamento dell’anno e mezzo non è stata meritata. Se fosse finito il campionato e si fosse fatto peggio allora ci sarebbe anche potuta stare, ma nel momento in cui si era rinforzata la squadra e si poteva puntare ai playoff la vedo come una scelta che non meritavo. Potevo essere confermato. Mi hanno detto che non è stata una scelta tecnica ma aziendale".

Secondo lei ha inciso la scelta di Modesto?

"Può essere anche questo, però devo dire che Modesto è stata una scelta condivisa".

La sua prima idea era Giuseppe Scienza.

"Logico, però Scienza voleva due anni di contratto e chiedeva una cifra superiore. Modesto era un giovane che aveva fatto molto bene, lui ed Italiano erano i tecnici emergenti".

Cosa è mancato al Cesena di Modesto per rendere al massimo?

"L’impatto con la stampa e con il pubblico non è stato di quelli idilliaci, qualche giocatore non ha reso, soprattutto quelli più esperti. Abbiamo sempre giocato con cinque, sei, sette under quando le altre formazioni ne schieravano al massimo tre. Detto questo, non abbiamo mai lottato per le zone basse di classifica, rimanendo sempre in zona centrale".

Forse ad una squadra così giovane sarebbe servito un tecnico più esperto?

"Per una piazza così importante come Cesena, prima di prendere un giovane alle prime armi forse ci penserei meglio".

Sarebbe stato meglio non rivoluzionare l’intera rosa?

"Con una scelta simile, si sarebbe ripartiti con Angelini tenendo la maggioranza dei giocatori che avevano vinto il campionato. Una volta però che decidi di cambiare allenatore, bisogna anche modificare la rosa. Soprattutto nel caso di Modesto che aveva in mente un calcio diverso".

Riprenderebbe Sarao?

"Lo prenderei ovunque, è un giocatore da primi posti in categoria. Non a caso da Cesena è andato alla Reggina, vincendo un campionato. Può darsi che non abbia reso dal lato psicologico: Butic è partito fortissimo, lui è stato messo in seconda linea. Lavoriamo con uomini, non con macchine".

La scelta William Viali è stata azzeccata ed è stato confermato.

"Ha riportato tutto nella normalità, facendo le cose più normali possibili. Abbiamo preso tre rinforzi come Ardizzone, De Santis e Caturano il Cesena e sono convinto che avremmo potuto raggiungere i playoff".

Forse finendo il campionato avrebbe avuto più possibilità di essere confermato.

"Se sapevo fosse finita così, sicuramente"