Mister Toscano lo ha ribadito più volte in passato che il campionato non si vince negli scontri diretti ma contro quelle formazioni potenzialmente meno accreditate, insomma nella quotidianità. E ricordiamo che in questo torneo, dove regna un equilibrio come non succedeva da tempo, chi ha ambizioni può perdere punti ovunque. Di scontato e certo c’è solo questo. Ben otto squadre nei piani alti racchiuse in tre lunghezze, addirittura undici in sei poi un divario netto e sotto scatta un altro campionato, quello salvezza. Le 14 partite già giocate non sono poche. Il Cesena deve ripartire di forza, scrollarsi di dosso il ko con l’Ancona, essere più arrabbiato del solito, determinato. E’ preoccupante il fatto che l’assenza di De Rose, comunque di un uomo solo anche se tosto e di spessore, si sia sentita tanto nella manovra. Contro l’Olbia è una battaglia, carattere, quantità e qualità conteranno tutti insieme. I sardi stanno affogando, non possono andare sotto oltre. Il Cesena deve concretizzare di più rispetto a quello che crea e farsi sorprendere meno dietro. Accade raramente ma quando succede spesso è rete per gli avversari. Toscano, che sta modellando questa squadra a sua immagine e somiglianza ossia con le caratteristiche di temperamento e stare sul pezzo che possono portare lontano in C, ha il compito di capire quando uno dei suoi deve rifiatare, di sfruttare una rosa profonda per la categoria e soprattutto la gioventù in particolare di Stiven Shpendi. L’albanese ha una caratteristica rara tra i bianconeri, la capacità di ‘tagliare’ la difesa avversaria, un passo svelto e continuo. I 150 tifosi pronti a volare ad Olbia meritano più di tutti un pomeriggio di soddisfazione e rilanciare in classifica. re.ce.