Il Manuzzi riapre, la Juve U23 felice in Coppa

Dopo quattro mesi si torna a giocare, i bianconeri di Pecchia battono in finale la Ternana. Spettacolo in campo ma senza tifosi che tristezza

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Ternana

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Juventus U23

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TERNANA (4-3-1-2): Iannarilli, Parodi, Russo, Celli, Mammarella (43’ st Damian), Paghera (35’ st Furlan), Palumbo, Verna (15’ st Defendi), Partipilo (35’ st Marilungo), Ferrante, Vantaggiato (15’ st Salzano). A disp: Marcone, Tozzo, Diakité, Furlan, Torromino, Sini, Nesta, Bergamelli. All. Gallo.

JUVENTUS U23 (4-3-3): Nocchi, Di Pardo (35’ st Beruatto), Alcibiade, Coccolo, Frabotta, Touré, Fagioli (35’ st Peeters), Rafia (20’ st Zanimacchia), Del Sole (1’ st De Olivera), Brunori (13’ st Portanova), Marchi. A disp: Loria, Siano, Marquez, Vrioni, Dragusin, Delli Carri, Minelli. All. Pecchia.

Arbitro: Paterna di Teramo.

Reti: 6’ pt Mammarella, 12’ pt (rig.) Brunori, 45’ pt Rafia.

Note – Espulso: al 38’ st Defendi per somma di ammonizioni. Ammoniti: Palumbo, Di Pardo, Fagioli, Salzano, Damian.

di Gianluca Mariotti

Una partenza, in tribuna stampa, poco... elettrica. Ci sta, dopo quattro mesi (dal 23 febbraio, da Cesena-Vicenza) l’Orogel Stadium ha un bel po’ di ‘ruggine’ da scrollarsi da addosso. La corrente elettrica però arriva giusto in tempo, così il primo applauso non è per il capolavoro di Mammarella, su punizione per il momentaneo 1-0 umbro, ma per la tempestività con cui viene risolto il problema che scongiura guai grossi a chi ha poca batteria del pc. La voce soprattutto di Fabio Pecchia, tecnico dei piemontesi, nonché quella dei giocatori, rompe un silenzio piuttosto insolito al Manuzzi. Lo sguardo verso destra è orfano della Curva Mare strapiena, delle bandiere e delle sciarpe del Cavalluccio, ai suoi piedi c’è giusto una manciata di fotografi con i teleobiettivi per arrivare nitidamente lontano. I tifosi bianconeri però si sono fatti ‘sentire’, non potendolo urlare dentro lo stadio l’hanno scritto al di fuori esponendo due striscioni. Il primo: ‘The shame must go on’, la vergogna deve andare avanti. Con le due S indicate con il simbolo del dollaro. Il secondo: ‘Che triste finale, Juve U23 e cori dal davanzale!" firmato Ultras Cesena. La Curva Mare l’ha sempre sostenuto: non è vero calcio, senza tifosi. E’ un calcio in cui gli arbitri entrano in campo da soli e si mettono ad aspettare l’ingresso delle due squadre che varcano l’uscita dagli spogliatoi, a sua volta, scaglionate, prima la Juventus e poi la Ternana.

E’ un calcio in cui gli spalti sono vuoti, giusto la tribuna centrale è ‘vissuta’ tra giornalisti da un lato e gruppi dirigenziali dall’altro. Il direttore sportivo Moreno Zebi, in casa Cesena, è il primo a far capolino, c’è anche il suo grande amico Federico Cherubini che ben presto è stato raggiunto in casa Juventus dal suo ‘superiore’ Fabio Paratici. Tra i profili che potrebbero interessare al Cavalluccio, occhio all’attaccante Giacomo Vrioni (’98). Il direttore generale Daniele Martini e il presidente Corrado Augusto Patrignani hanno poi completato le presenze per il club romagnolo. Mentre sul campo, alla fine, la Coppa l’ha portata a casa la Juventus U23. In svantaggio dopo 6’ per la punizione capolavoro dell’eterno Mammarella, ha ribaltato il risultato con il rigore di Brunori (12’) e l’appoggio a porta vuota di Rafia Hamza (45’). La Ternana ha chiuso in dieci, espulso Defendi.

Nelle foto Ravaglia: la gioia degli juventini e sotto i dirigenti cesenati Patrignani, Martini e Zebi in tribuna