Inizia la nuova avventura di Marco Bernacci

L’ex bomber del Cesena, comincia la sua carriera di allenatore con il Gambettola di cui fino a poche ore prima era l’attaccante

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di Roberto Daltri

La sua carriera da calciatore è stata lunga e densa di soddisfazioni. Fra quelle che ricorda con più piacere sicuramente l’aver riportato il Cesena in serie B e poi i playoff conquistati con Fabrizio Castori come allenatore. Adesso però per Marco Bernacci è il momento di dare una svolta decisa alla sua vita, sportiva e non, visto che ha accettato la proposta del Gambettola di diventare allenatore passando dal campo alla panchina.

Questa decisione di chiudere come calciatore arriva da lontano o è legata a questa nuova esperienza?

"Sono sincero, visto che sto abbastanza bene fisicamente avrei anche avuto voglia di proseguire come calciatore, ma ho accettato la proposta della società che mi voleva nella doppia veste. In questo momento però la squadra ha bisogno di una figura chiara come guida tecnica e poi viste le difficoltà e il fatto che sono all’inizio penso sia il caso di dedicarmi totalmente ad essere allenatore. Ho un rapporto molto forte con i miei compagni e spero di riuscire a trasmettere loro il mio entusiasmo e la mia convinzione".

Bernacci allenatore porterà le sue idee e i suoi principi, ma a quale degli allenatori che ha avuto si vuole ispirare?

"In questo momento penso che più che lavorare in altre direzioni al Gambettola serva trovare motivazioni e voglia di vincere, quello che un po ci è mancato domenica a Verucchio. Certo ho avuto allenatori come Castori e Iachini che sono grandi motivatori e un po’ cercherò di prendere da loro, ma ora dobbiamo ragionare come professionisti e dare di più, stare di più assieme per cercare di fare il massimo nelle dieci giornate che restano di qui alla fine".

Bernacci in questi giorni o in queste ore ha rivissuto la sua lunga carriera di calciatore?

"Ammetto che sono stati due giorni strani. Sono partito da Le Vigne, poi a dieci anni ero già nel settore giovanile del Cesena e da allora sono passati quasi trenta anni. Il calcio è la mia vita, adesso però ho deciso di cambiare ma resto sempre sul campo con una grande voglia di mettermi alla prova in questa nuova avventura per me molto importante perché anche se si tratta della Promozione l’opportunità che mi ha dato il Gambettola è importante e alla fine i risultati contano sempre".

Una vita sul campo con le vittorie e le sconfitte, i 27 gol in maglia bianconera, tutti quelli, e sono molti, segnati con l’Ascoli e quello col Mantova che vi permise di battere la Juventus... Beh in tutto questo è rimasto qualche rimpianto?

"Nella mia carriera ho anche fatto scelte strane e preso decisioni strane, ma non rimpiango niente. In quel momento non mi rendevo conto, ma ho esordito in prima squadra col Cesena il sogno di tutti i ragazzi che fanno parte del settore giovanile. Ecco, forse l’unica cosa che avrei voluto e che purtroppo non è arrivata sarebbe stato giocare in serie A col Cesena".

Ora resta sempre nel calcio ma in una veste nuova. Quali obiettivi si è dato?

"Prima di tutto dare il massimo e uscire da questo momento. Se non dovessimo riuscire a vincere domenica di sicuro non molleremo, lo dobbiamo alla società che non ci ha mai fatto mancare niente".