Inter al Manuzzi, uno spettacolo per 15.500

L’amichevole col Lione finisce 2-2 coi nerazzurri in rimonta grazie ai gol di Lukaku e Barella che esaltano un pubblico da grandi occasioni

Migration

di Roberto Daltri

L’ Inter non è andata oltre il pareggio contro un Olimpique Lyonnais sempre pericoloso; i francesi oltre ai gol segnati da Lacazette e Cherki hanno fatto tremare i nerazzurri in altre occasioni, i tre legni colpiti lo confermano in modo chiaro. Per Simone Inzaghi c’è da lavorare sulla fase difensiva, Lukaku subito in gol è una certezza, da registrare la mira di Lauaro Martinez, pregevole il pallonetto col quale Barella ha segnato il gol del 2-2ifinale.

Attorno all’Orogel Stadium Dino Manuzzi affollato da 15.570 spettatori, per una volta non domina il bianconero ma il nerazzurro delle magliette che i tanti sostenitori dell’Inter indossano. Poco prima delle 19.30 arriva il pullman che trasporta la squadra allenata da Simone Inzaghi e nel piazzale davanti allo stadio si alzano gli incitamenti rivolti ai vari Lukaku, Martinez e compagni. Poi una volta arrivati sulle tribune si può notare che l’inter per questa uscita in terra di Romagna schiera tutto il vertice dell’area tecnica: dall’amministratore delegato Marotta al direttore sportivo Ausilio al suo braccio destro Dario Baccin, ex calciatore del Rimini e quindi di casa in Romagna.

Ma soprattutto è la prima per Riccardo Ferri nella nuova veste di club manager. A bordo campo come si conviene ai padroni di casa ci sono anche i rappresentanti del Cesena; Massimo Agostini che parla a lungo con Riccardo Ferri forse in ricordo di qualche duello vissuto in campo e il copresidente Robert Lewis che si intrattiene con Marotta. Non manca nemmeno Andrea Mandorlini che con la maglia nerazzurra ha vinto uno scudetto, quello dei record con Trapattoni in panchina una coppa Uefa e una supercoppa italiana. Fa piacere a noi romagnoli vedere figurare nella distinta con la maglia numero 50 il nome di Cesare Casadei, nato a Ravenna nel 2003 la cui famiglia vive a Cervia, passato dal settore giovanile del Cesena e fratello minore di Ettore che la maglia del Cesena l’ha indossata nella stagione della rinascita mettendo a segno due reti in quel torneo di serie D.

Immancabili i cori contro i tifosi del Milan, i sostenitori della beneamata si sono esaltati più volte nel primo tempo per alcune belle manovre della squadra senza però avere la soddisfazione del gol visti gli errori di Martinez, Lukaku e sopratutto Di Marco e al 32’ il colpo di testa di Lacazette su assist di Paqueta’ ha per un attimo spento il tifo nerazzurro. Nella ripresa altra doccia fredda per l’Inter al 4’ ma poi dopo due minuti è successo quello che tutto lo stadio attendeva: gol di Lukaku e l’amore mai sopito fra il belga e il popolo nerazzurro ha incendiato la Curva Ferrovia.

Per Cesena un assaggio di quel calcio che manca da qualche anno e che si spera possa tornare magari fra non troppo tempo.