La squadra deve mescolare le carte e ritrovare il gol

Per aggiudicarsi il primo dei due match che portano alla finale occorrerà fare meglio ma anche diversamente rispetto al Vicenza. Contro i veneti il Cesena è stato maggiormente squadra, più compatto, reagendo bene al mese di stop e nel finale sorretto da una migliore condizione fisica. Però occorre ridurre errori evidenti di imprecisione in fase di costruzione, troppi appoggi e traversoni buttati via. Poi in fase offensiva elementi fondamentali devono migliorare come mira, lucidità e convinzione. Quello che è stato il miglior attacco del girone (66 reti) non può sbagliare tanto, almeno tre occasioni clamorose in ognuno dei due match contro i veneti.

Con il Lecco infatti il prezioso secondo posto ottenuto in stagione non sarà più un vantaggio, ha già dato tanto; occorre infatti vincere ritrovando incisività sotto porta e autorità nelle geometrie di un centrocampo che ha corsa, carattere ma non molta fantasia. Guai poi pensare che il Lecco sia avversario meno insidioso di altri; è spensierato, ha gamba, prima del ko interno col Pordenone (rimediato poi dallo squillante 1-3 di mercoledì) era imbattuto in casa da quasi sette mesi. In campionato si è classificato secondo insieme al Pordenone ma in svantaggio negli scontri diretti. Dieci sono state le sconfitte in stagione, quindi se viene attaccato qualcosa concede. Nei playoff ha eliminato con due pareggi l’Ancona e ora il Pordenone grazie al ribaltone esterno. Il Cesena deve crescere rispetto al Vicenza ed essere anche un po’ diverso; ha tutto per farlo e lo ha dimostrato. L’occasione è unica per accelerare verso il sogno.

re.ce.