La vittoria più bella non si misura coi punti sul tabellone in campo ma coi numeri dell’inclusione

Il Volley Club ha presentato un nuovo progetto per incrementare le adesioni

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Sul tavolo della saletta a bordo parquet del Carisport ci sono una coppa e due medaglie: Cesena è arrivata terza ai campionati nazionali di sitting volley. Che è un traguardo enorme, ma che in fin dei conti è soltanto la (bellissima) ciliegia sulla torta di un progetto che mette in palio ben altro: l’integrazione e la valorizzazione di ogni atleta, compreso chi convive con disabilità fisiche e che non per questo deve rinunciare alle emozioni che solo lo sport può dare.

Dunque eccoci davanti al tavolo dietro al quale sono seduti il patron del Volley Club Maurizio Morganti, l’allenatrice Monica Tartaglione e l’atleta cesenate e punta di diamante della squadra Roberta Pedrelli, oltre all’assessore allo sport Christian Castorri, al segretario generale della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cesena Luca Castagnoli e Silvia Canali di Romagna Iniziative: "Il progetto del sitting volley a Cesena è nato nel 2015 - raccontano - e da allora abbiamo compiuto tanta strada, rappresentata su tutto dalla medaglia di bronzo nazionale che ci siamo messi al collo. Ma non basta. Ora contiamo 18 tesserati, ma vogliamo raggiungere tante persone in più, per diffondere un messaggio che non è ancora passato dai giusti canali: fare sport con disabilità è possibile e alla portata di tutti".

Dunque il sodalizio si appresta ad avviare una campagna informativa con contatti mirati che verranno tessuti prima di tutto negli ambulatori e nei centri di riabilitazione pubblici e privati: "Io - ha commentato Pedrelli - sono entrata in contatto col sitting volley per caso. Tanti altri probabilmente si sono persi la possibilità di valutare questo sport soltanto perché non ne conoscevano l’esistenza: non deve più accadere".

Luca Ravaglia