di Luca Ravaglia "Se davvero vogliamo che la squadra diventi grande, la prima cosa da fare è rendere ’di serie A’ tutto quello che le sta intorno".  Sono le parole con le quali il co presidente del Cavalluccio Robert Lewis è entrato nel merito dell’intento del club di realizzare un grande centro sportivo di proprietà, che vorrebbe far nascere - molto in fretta - nell’area vicina a Villa Silvia.  "E’ ancora presto per parlare di certezze - ha commentato Lewis - perché il futuro dello spazio di 16 ettari che vorremmo utilizzare è ancora incerto, prima di tutto perché a oggi quel terreno è a destinazione agricola".  E qui il patron prende atto di dover fare i conti sulle tipicità della burocrazia Made in Italy: "Saranno decisivi gli incontri che avremo con gli uffici tecnici del Comune nei prossimi giorni. Noi pungoliamo, perché vogliamo muoverci in fretta, nell’intento che tutto possa essere pronto già per la prossima stagione".  Burocrazia o no, chiudere l’intero cerchio in meno di un anno, anche se tutto dovesse filare liscio a partire da subito, pare quanto meno difficilissimo. Più realistica - ma comunque non semplice - l’ipotesi di poter disporre di due campi da qui a settembre.  Il progetto, nel quale è entrato più nel dettaglio il responsabile dell’area tecnica Massimo Agostini, sarebbe davvero da grande club.  "Ottimizzando gli spazi - ha spiegato il ’Condor’ - si potrebbero realizzare fino a otto terreni da gioco, gli spogliatoi, la palestra, le sale mediche, gli uffici, un punto ristoro all’interno del quale far pranzare gli atleti della prima squadra dopo gli allenamenti e forse anche una foresteria".  L’idea è convogliare nello stesso polo l’intero universo bianconero, dalle squadre del settore giovanile fino ai senior.  "E’ un concetto al quale crediamo molto - ha rilanciato Lewis - e che ha molti lati positivi, a partire dall’aspetto motivazionale per i ragazzi che avranno la possibilità di allenarsi a stretto contatto con gli atleti di punta del club".  In questo modo cesserebbe l’utilizzo dei campi di Martorano. Resterebbe invece centrale il ruolo di Villa Silvia, area di proprietà comunale: "La collaborazione col Comune - ha chiuso Lewis - resta cruciale. Ringraziamo l’Amministrazione per la costante attenzione che riserva al Cesena Calcio e auspichiamo di continuare su questa linea anche in futuro".

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di Luca Ravaglia
"Se davvero vogliamo che la squadra diventi grande, la prima cosa da fare è rendere ’di serie A’ tutto quello che le sta intorno". 
Sono le parole con le quali il co presidente del Cavalluccio Robert Lewis è entrato nel merito dell’intento del club di realizzare un grande centro sportivo di proprietà, che vorrebbe far nascere - molto in fretta - nell’area vicina a Villa Silvia. 
"E’ ancora presto per parlare di certezze - ha commentato Lewis - perché il futuro dello spazio di 16 ettari che vorremmo utilizzare è ancora incerto, prima di tutto perché a oggi quel terreno è a destinazione agricola". 
E qui il patron prende atto di dover fare i conti sulle tipicità della burocrazia Made in Italy: "Saranno decisivi gli incontri che avremo con gli uffici tecnici del Comune nei prossimi giorni. Noi pungoliamo, perché vogliamo muoverci in fretta, nell’intento che tutto possa essere pronto già per la prossima stagione". 
Burocrazia o no, chiudere l’intero cerchio in meno di un anno, anche se tutto dovesse filare liscio a partire da subito, pare quanto meno difficilissimo. Più realistica - ma comunque non semplice - l’ipotesi di poter disporre di due campi da qui a settembre. 
Il progetto, nel quale è entrato più nel dettaglio il responsabile dell’area tecnica Massimo Agostini, sarebbe davvero da grande club. 
"Ottimizzando gli spazi - ha spiegato il ’Condor’ - si potrebbero realizzare fino a otto terreni da gioco, gli spogliatoi, la palestra, le sale mediche, gli uffici, un punto ristoro all’interno del quale far pranzare gli atleti della prima squadra dopo gli allenamenti e forse anche una foresteria". 
L’idea è convogliare nello stesso polo l’intero universo bianconero, dalle squadre del settore giovanile fino ai senior. 
"E’ un concetto al quale crediamo molto - ha rilanciato Lewis - e che ha molti lati positivi, a partire dall’aspetto motivazionale per i ragazzi che avranno la possibilità di allenarsi a stretto contatto con gli atleti di punta del club". 
In questo modo cesserebbe l’utilizzo dei campi di Martorano. Resterebbe invece centrale il ruolo di Villa Silvia, area di proprietà comunale: "La collaborazione col Comune - ha chiuso Lewis - resta cruciale. Ringraziamo l’Amministrazione per la costante attenzione che riserva al Cesena Calcio e auspichiamo di continuare su questa linea anche in futuro".

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