Maddaloni col cuore: "Cesena, aspettami"

Il bianconero sta lavorando sodo per mettersi alle spalle il grave infortunio: "Sono in famiglia, vorrei restare e continuare a crescere"

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di Gianluca Mariotti

Rosario Maddaloni, come procede il recupero dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore?

"Bene, sta procedendo bene, sono passati due mesi e non sto avvertendo problemi, sto iniziando anche a sostenere lavori di forza. L’operazione è stata ok, lunedì ho svolto una visita di controllo, il dottore era contento, mi ha trovato bene nella mobilità articolare. La prossima visita è prevista a cento giorni dall’intervento, il 7 luglio".

Com’è invece il morale?

"Tra virgolette è ormai passata, anche se alti e bassi ci sono sempre. L’infortunio a livello morale è stata una forte botta, però in questo mestiere può capitare. Ora devo pensare a lavorare per tornare come prima, meglio di prima".

Si è dato un tempo indicativo per il ritorno in campo?

"Non è facile, i tempi sono lunghi. Prima dell’operazione il dottore mi aveva detto che avrei potuto impiegare sei, sette mesi. Ora che mi ha trovato bene ha aggiunto, continuando a non avere problemi, che in realtà potrei impiegare cinque mesi. Chiaramente per tornare ad allenarsi in gruppo, per tornare a giocare servirà un mese aggiuntivo. Il solo sentire di potercela fare con un mese d’anticipo però mi ha tirato su di morale, sto facendo il possibile".

Vivrà l’estate a Cesena, al Poliambulatorio l’Eau lavorando con Massimo Magrini.

"Qualche weekend chiaramente scenderò a Palermo, sicuramente per il mio compleanno del 2 luglio. Per il resto sì, resterò a Cesena. Dopo l’intervento mi hanno consigliato di affidarmi, nel percorso di recupero, ad un unico specialista. Anche in precedenza mi sono sempre fidato di Magrini, quindi continuo qui".

Tornando alla gara di Modena, si era reso subito conto della gravità dell’infortunio?

"Il ginocchio ha fatto un movimento mai avvertito, questo l’ho capito subito. Però, non avendo mai avuto infortuni simili, non pensi immediatamente al peggio. Poi piano piano ho svolto dei test, i fisioterapisti cercano di fartelo capire, al momento della risonanza non dico che fossi certo, però lo temevo. Sul momento, a Modena, mi sono detto: ‘Non ci credo’. Dopo essere stati quasi un mese fermi a causa del Covid, torno titolare e dopo sei minuti mi faccio male. Ho provato infatti a rientrare, mentre correvo però sentivo il ginocchio ballare".

Anche a livello personale immaginiamo sia stato un peccato perdersi il finale di campionato in una stagione che l’aveva eletta a protagonista.

"Mi è dispiaciuto tanto lasciare i compagni, nel 2021 sono successe tante cose, a partire dal Covid. Mi dispiace anche per i playoff, siamo stati sfortunati, avremmo meritato di passare il turno. L’infortunio è stata una doccia fredda, ma uscire in quella maniera con il Matelica ha fatto altrettanto male. Non saprei dire se sia stato peggio viverla da dentro o da fuori, come nel mio caso".

In questi due mesi cosa è mancato di più?

"Il campo. Curandomi qui a Cesena ho avuto modo di continuare a vivere lo spogliatoio che mi ha aiutato tanto, mi ha tirato su di morale. Quando stai insieme ai compagni, ci pensi di meno. Poi, però, quando arrivava l’ora di scendere in campo, a me arrivava il ‘magone’".

Il suo contratto è in scadenza, ha già parlato del rinnovo con la società?

"Onestamente ancora non ho parlato, se ne occupa il mio procuratore. Personalmente sto pensando a recuperare e a tornare. Chiaramente a Cesena si è creata una famiglia allargata, sono una persona a cui piace creare rapporti di affetto, quindi mi sono affezionato al contesto, al gruppo, alla città, ai fisioterapisti, ai magazzinieri: spero di restare, altrimenti lascerò un pezzo del mio cuore a Cesena".

Cosa chiede, infine, alla prossima stagione?

"Tanta salute e vorrei tornare al livello che stavo dimostrando, anche meglio".