Magrini: "Cesena, sarai tre le big del torneo"

Il decano degli allenatori romagnoli ha fiducia nel lavoro di Toscano: "La squadra è tutta nuova, serve tempo, ma i risultati arriveranno"

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di Roberto Daltri

Le squadre di calcio funzionano soprattutto quando trovano i giusti equilibri, quelli che il Cesena in certi momenti pare aver trovato per poi smarrirli in altri. Su questo abbiamo chiesto a Giancarlo Magrini quali sono le sue impressioni. Il curriculum di Magrini è così corposo che comprende 1.200 panchine in carriera: ha allenato fra le altre Cesenatico, Imolese, Forlì e Sassuolo, varie selezioni giovanili ,la nazionale italiana di Beach Soccer oltre ad essere stato per anni osservatore per il Parma e tanto per finire fu uno dei protagonisti del programma televisivo ’Campioni’ al fianco di Francesco Graziani.

Magrini cosa non gira nel modo giusto nel Cesena di Domenico Toscano?

"Visti gli allenamenti del Cesena che seguo spesso sono molto sorpreso; il Cesena non è ancora squadra come pretende Toscano e per come lavora. Ad esempio la settimana prima dell’incontro con l’Olbia ho visto provare quattordici calci d’angolo in modo uno differente dall’altro, poi la domenica in partita ne hanno sbagliati cinque su cinque. Vuol dire che qualcosa non va".

Quindi il punto è che il lavoro di Toscano non sta ancora producendo quello che lui si aspetta?

"Dobbiamo capire tutti che assemblare una squadra di calcio con potenzialità di voler arrivare ai primi posti cambiando molti giocatori non può portare ad avere subito gli automatismi perfetti. Aggiungo che spesso abbiamo visto il Cesena partire bene, poi durante la gara calare. Penso che in mezzo al campo serva un giocatore più rapido nella conquista della palla. In quest’ottica, quando sarà in condizione ottimale, l’uomo giusto potrebbe essere Chiarello".

Come giudica la rosa nel suo insieme?

"Ripeto che in mezzo al campo serve più velocità. Non mi dispiace Bumbu e ritengo che Brambilla se si mette in testa di giocare con un tocco in meno diventa un giocatore molto interessante. Per quanto riguarda l’attacco invece penso che i fratelli Shpendi possono soffrire un po il salto nel calcio dei grandi, ma nell’ultima mezz’ora di gara possono essere devastanti. Ho lasciato per ultima la difesa che adesso penso soffra un po’ per l’assenza di Prestia".

Ci sono margini di crescita importanti per questo gruppo?

"Credo molto nel lavoro dello staff tecnico perché è completo, pieno di voglia di arrivare. Il Cesena non è l’unica squadra di alta classifica che in questo avvio di stagione ha regalato qualcosa alle avversarie: se avesse quei quattro punti persi per errori individuali adesso staremmo parlando di una classifica più soddisfacente".