Mascherpa: "Al Carisport tornano le Tigri"

In vista del derby la guardia è convinta: "Contro Faenza potrebbe essere la gara più importante della stagione. E saremo pronti"

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di Luca Ravaglia

"Siamo nella fase cruciale e la partita di mercoledì sera contro Faenza potrebbe essere la gara più importante del campionato". Il capitano dei Tigers Cesena Giulio Mascherpa suona la carica intenzionato a cavalcare l’onda dei due successi consecutivi ottenuti dal gruppo contro l’Npc Rieti e Montegranaro. Cosa può cambiare dopo Faenza?

"Tanto, forse tutto. Ma un passo alla volta, prima serve giocare. E vincere. Loro si sono rinforzati molto, affrontarli quando lo prevedeva il calendario, senza rinvio a causa covid, sarebbe probabilmente stato più semplice: hanno un reparto lunghi che vale la A2. Ma anche loro hanno i loro punti deboli: dobbiamo sfruttarli".

Il presidente vi aveva chiesto di vincere quattro o cinque partite per la salvezza diretta.

"De allora ne abbiamo vinte due su due e dopo Faenza riceveremo Giulianova (penultima, ndr). Per questo dico che siamo alla fase cruciale: se vinciamo queste ci cambia la stagione, nel senso che possiamo smettere di guardarci alle spalle e iniziare a pensare seriamente a chi è davanti a noi".

Qual è la ricetta?

"La difesa sta andando molto bene, ma serve aggiungere qualcosa in attacco. Il fatto che abbiamo battuto più volte le big e poi abbiamo perso contro squadre del nostro livello non è un caso: con la mente libera diamo il meglio, mentre sotto pressione paghiamo l’inesperienza. Non importano i nomi dei roster, contano i fatti. Penso a Gallizzi, che secondo me è un ottimo play, anche meglio del veterano Bonfiglio di Ozzano, che però nello scontro diretto è stato decisivo. Perché? Perché conosce questo sport come le sue tasche, sa gestire i ritmi e i possessi. E fa la differenza. La nostra squadra è formata da giocatori tutti nuovi, che giocano insieme per la prima volta. I passi falsi sono normalissimi. Ma ora serve il cambio di passo".

Col suo aiuto. Si sta prendendo importanti responsabilità.

"Sono il capitano, sono qui per questo. Genovese è partito, io sono qui. E vendo cara la pelle. L’infortunio rimediato intorno a Natale è stato pesante, ho continuato a giocare sul dolore perché volevo esserci e me lo sono trascinato a lungo. Sto meglio, non sono al top, ma le buone sensazioni stanno tornando".

Dunque che si fa?

"Si lavora duro in allenamento e si gioca con la mente sgombra. Le percentuali realizzative rivedibili sono anche frutto di questo: basta anche solo una scelta di passaggio sbagliata per rallentare il ritmo dell’azione e portare a un tiro ‘sporco’ piuttosto che a uno aperto".

All’andata la decise lei con una magia allo scadere, come ha fatto Anumba a Montegranaro, su suo passaggio.

"Siamo a casa nostra e a casa nostra non dobbiamo lasciare punti a nessuno. Non più. Dopo il bruttissimo ko a Roseto abbiamo cambiato faccia. E pelle. Venite al palazzo. Tornano le Tigri".