Stefanelli: "Cesena è il mio Real Madrid"

Presentato il nuovo direttore sportivo: "Qui c’è tanta storia calcistica. Non faccio proclami, sono abituato a lavorare in silenzio"

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di Daniele Zandoli

Barbetta di ordinanza, vestito radical chic, loquela fluente come si conviene ad un avvocato. E’ il giorno di Stefano Stefanelli, nuovo direttore sportivo bianconero, in carica dal primo giorno di luglio. Giustamente al Cesena vogliono bruciare le tappe per prepararsi al meglio alla nuova stagione. Non per niente sono presenti tutti quelli che contano per il primo atto del “new deal” bianconero. E cioè i due presidenti Lewis, defilato, solo due foto e assente alla conferenza, e Aiello, tradizionale sorriso e yankee slang. Con loro naturalmente Massimo Agostini, l’unico della compagnia che non ha dimestichezza con la giurisprudenza. Oggi poi tocca al mister, a Domenico Toscano e così si mettono due punti importanti della storia di quest’anno.

"E’ un’occasione importante e meravigliosa – comincia Stefanelli - Il Cesena per me è il Real Madrid perché qui c’è tanta storia calcistica. Chiunque nel nostro mondo conosce il Cesena, i suoi trascorsi in serie A, decenni di B, il lancio di tanti campioni. Sono orgoglioso di aver colto l’occasione e di fare parte di questo progetto. Non mi avevano ancora chiamato che ero già al casello autostradale per venire su". C’è entusiasmo, la voce impostata, l’abitudine a parlare in pubblico. Oltre alla storia c’è dell’altro. "Quando ci siamo incontrati ci siamo parlati di crescita a 360 gradi, delle strutture da migliorare, del settore giovanile da continuare a valorizzare anche col mio contributo, grazie anche alle mie precedenti esperienze. Ma non voglio fare proclami, sono abituato a lavorare in silenzio, dovremo lavorare forte per provare a vincere".

Naturalmente non si può non parlare di Cristiano Giuntoli, ds del Napoli e antico pigmalione di Stefanelli fin dai tempi di Carpi. "A lui sono molto legato, ci ho lavorato anche a Napoli. Carpi? Devo tanto a quella esperienza, ma non c’è paragone, sono realtà diverse, qui c’è tradizione e cultura calcistica di alto livello". Bene.

Veniamo al Cesena in costruzione, le basi sono concrete.

"E’ stato ingaggiato un allenatore importantissimo per la categoria, ora dobbiamo costruire una squadra che ricalchi le sue caratteristiche. Il tifoso cesenate vuole un certo tipo di approccio, non apprezza solo la tecnica, pretende anche temperamento e carattere. Toscano e una persona semplice, umile, vincente, ambiziosa ma non spocchiosa". Per la costruzione della squadra le idee sono chiare anche se Stefanelli lascia filtrare poco. "Stiamo scambiandoci le idee, si parte dagli elementi della passata stagione, la base c’è. Rinnovi contrattuali? Sono valutazioni che stiamo completando. Una cosa deve essere certa. A Cesena vogliono venire tutti, ma non prenderemo vecchi campioni sul viale del tramonto. Serve gente che ha fame, decisa a tirarsi su le maniche e dare il massimo".

Poi qualche pillola tecnica. "Frieser ancora non ha fatto vedere il proprio valore, Toscano lo vede come esterno di fascia. Gli under? Non avremo l’obbligo, qualche giovane ci sarà, ma la priorità va agli esperti. Berti è un patrimonio della società, farà parte dell’organico. Caturano? Stiamo valutando, Pittarello potrebbe restare". Siamo alla fase di studio, ma è chiaro che le decisioni sono state prese. Si sfoltisce e si fa famiglia nuova, turn over gagliardo. "Non abbiamo ancora definito il budget c’è la netta volontà di accontentare il mister, dipenderà anche dalle occasioni che si presentano e dai prezzi di chi ci interessa".